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Andrea Rocchelli, chi era il fotoreporter italiano ucciso nel Donbass mentre documentava la guerra nel 2014

Andy, come era conosciuto da tutti, era partito per l'Ucraina per testimoniare gli orrori della guerra nel Donbass, morendo sotto una raffica di spari

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Andrea Rocchelli non aveva ancora compiuto 31 anni quando è stato ucciso il 24 maggio 2014 mentre si trovava in Ucraina, nel Sloviansk, all’interno dell’autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk. Andy, come era conosciuto da amici e colleghi, era un fotoreporter di Pavia, nato il 27 settembre 1983.

La morte del fotoreporter Andrea Rocchelli in Ucraina

Con la sua macchina fotografica aveva deciso di riprendere la condizione dei civili all’interno dei villaggi occupati dai ribelli filorussi. All’epoca il conflitto era una guerra civile limitata ad alcuni territori, ma già si intravedevano gli orrori di quello che sarebbe diventato lo scontro tra la Russia e l’Ucraina a cui assistiamo oggi.

Andy Rocchelli fu ucciso insieme all’attivista per i diritti umani russo Andrej Mironov, mentre il fotoreporter francese William Roguelon, che si trovava con loro, riportò solo gravi ferite. I tre furono bersaglio di una pioggia di proiettili esplosi dalla Guardia nazionale ucraina mentre si trovavano nei pressi di un’antenna televisiva.

Cosa è emerso dalle indagini: assolti i militari ucraini

Per la morte di Andrea Rocchelli, la Corte d’Assise di Pavia condannò nel luglio 2019 un militare ucraino, Vitaliy Markiv, assolto poi in appello. La sentenza è stata confermata dalla Corte di Cassazione lo scorso dicembre. Anche se la verità su quanto avvenuto il 24 maggio 2014 rimane ancora avvolta dal mistero.

“La ricostruzione dei fatti, così come emerge dalle prove processualmente utilizzabili e dalle considerazioni svolte”, si legge nella sentenza della Corte d’appello pubblica da Repubblica, conferma le conclusioni secondo cui i colpi provenienti dalla collina di Karachun furono sparati “dai militari dell’armata ucraina“.

L’attacco, si legge ancora, avrebbe avuto luogo “senza alcuna provocazione e offensiva, né da parte loro né dei filorussi”. Tuttavia senza la necessaria collaborazione da parte delle autorità ucraine, che anzi avrebbero ostacolato le indagini, oggi non c’è un vero responsabile per la morte di Andy Rocchelli.

Vitaliy MarkivFonte foto: ANSA
Vitaliy Markiv, il militare ucraino inizialmente accusato per la morte di Andrea Rocchelli.

I genitori di Andy: solidarietà a Ucraina, ma ha sempre negato

Per questo i genitori del fotoreporter hanno di recente dichiarato di condannare “la spietata invasione dell’Ucraina” e “stare dalla parte della popolazione che la subisce. Quanto accade conferma l’intuizione di nostro figlio che quella zona fosse cruciale per il futuro del continente”.

“Andrea era amico dell’Ucraina e degli ucraini. Ciononostante ad ucciderlo, nel maggio 2014 a Sloviansk nel Donbass, sono state le forze armate ucraine. I testimoni, le prove, i risultati delle indagini e tutti i tre gradi del processo non lasciano dubbi. Ma le autorità ucraine hanno sempre negato“, hanno sottolineato, come riporta Repubblica.

“Alla luce della rinnovata amicizia dichiarata fra Italia ed Ucraina, dopo questa tragedia in corso, appena sarà possibile, fra i due stati la vicenda dovrà essere chiarita perché finalmente giustizia sia fatta”. Anche e soprattutto in virtù del possibile ingresso nell’Unione Europea del Paese dell’Est.

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