Andrea Favero accusato dell'omicidio di Giulia Zanola, la rivelazione dei genitori: "Il bimbo chiede di loro"
Omicidio di Giulia Zanola: le indagini e le dichiarazioni del padre e della madre di Andrea Favero
I genitori di Andrea Favero, accusato dell’omicidio di Giulia Zanola, faticano a credere allo scenario descritto dagli inquirenti. Il padre dell’uomo, Claudio, ha però dichiarato che se sarà accertato che è stato suo figlio a lanciare la vittima dal cavalcavia di Vigonza sulla A4, è giusto che paghi.
- Omicidio di Giulia Zanola, la madre di Andrea Favero: "Non voglio credere a ciò che leggo"
- Claudio Favero: "Se mio figlio colpevole è giusto che paghi"
- Le dichiarazioni al pm di Andrea Favero
Omicidio di Giulia Zanola, la madre di Andrea Favero: “Non voglio credere a ciò che leggo”
“Io sono sua madre, non voglio credere che abbia fatto le cose che leggo sui giornali, ora devo occuparmi del bambino, che chiede della mamma e di giocare con il papà”. Così Adriana Tommasin, la madre di Andrea Favero, come riferisce Il Corriere della Sera.
Martedì con il marito Claudio, la donna è andata alla villetta Vigonza in cui vivevano Giada, suo figlio e il loro bimbo.
Un’immagine del cavalcavia da cui è stata lanciata Giada Zanola
Claudio Favero: “Se mio figlio colpevole è giusto che paghi”
“Siamo vicini alla famiglia di Giada e molto dispiaciuti per quello che è successo – ha detto Claudio Favero – nessuno di noi si aspettava una cosa del genere. Se è stato Andrea è giusto che paghi. Perdonarlo come padre? Non lo so, questa cosa è difficile”.
Claudio, a proposito delle violenze subite che Giada aveva confessato all’amica, ha così commentato: “Non ho mai visto lividi, non ne sapevo niente, l’ho detto anche al fratello di Giada: se avessi intuito qualcosa saremmo intervenuti. Io so solo che Andrea era dispiaciuto per le nozze saltate, l’unico suo pensiero era il figlio”.
La polizia, nel frattempo, ha perquisito la casa e l’ha posta sotto sequestro. Gli agenti della Mobile sono alla ricerca del cellulare di Giada. sparito misteriosamente, prendono pc e altri supporti informatici. Sotto sequestro anche la Ford C Max, intestata alla vittima ma usata anche da Favero.
Le dichiarazioni al pm di Andrea Favero
Giada è morto nella notte tra il 28 e il 29 maggio.
“Quella sera abbiamo fatto l’amore, poi abbiamo litigato e lei se ne è andata, ho preso la macchina e l’ho seguita, non ricordo quello che è successo sopra al cavalcavia”, ha dichiarato Favero al pm, anche se poco prima alla polizia aveva raccontato di aver lanciato la compagna “prendendola per le ginocchia”. Quest’ultima dichiarazione, però, non utilizzabile perché priva delle “garanzie dell’indagato”.
Secondi i primi parziali risultati dell’autopsia, Giada era viva quando è stata gettata dal cavalcavia, ma non si sa in quali condizioni versasse.