Alunne bendate per l'interrogazione a distanza: "Come Guantánamo"
La professoressa di un liceo di Scafati ha imposto a due studentesse di bendare gli occhi durante un'interrogazione a distanza
Due alunne hanno dovuto coprire gli occhi con una benda durante un’interrogazione a distanza. La loro insegnante, secondo quanto si apprende, voleva impedire loro di consultare gli appunti. È successo durante l’ora di latino e greco, in remoto, per una classe del liceo Caccioppoli di Scafati (Salerno). Ne dà notizia l’Ansa.
“Si trattava di un esempio per dimostrare ai ragazzi che non hanno bisogno di sbirciare”, ha riferito il dirigente scolastico Domenico D’Alessandro all’Ansa, dopo aver parlato con la docente.
Il consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli (Verdi), ha presentato un’interrogazione all’assessore Lucia Fortini, responsabile dell’Istruzione, per fare ulteriore chiarezza su quanto accaduto.
Le immagini dell’interrogazione alla cieca, condivise dagli stessi studenti su Whatsapp, hanno fatto in breve tempo il giro della rete, scatenando commenti indignati da parte di genitori, insegnanti e studenti.
Mariano Jodice, consigliere comunale di Scafati, ha pubblicato lo screenshot con un duro commento: “La protagonista è una liceale di Scafati, che sta affrontando un’interrogazione in didattica a distanza bendata e con la mascherina. Manca solo che qualcuno le versi acqua sulla mascherina e siamo a Guantánamo. Spero che il dirigente del Liceo in questione intervenga per mettere fine a tali azioni vergognose e lesive per il benessere psico fisico di minori”.