Alfredo Pieroni nelle lettere di Oriana Fallaci, la storia del giornalista che fece innamorare la scrittrice
Oriana Fallaci e la relazione tormentata e a tratti tragica con Alfredo Pieroni: le tappe della love story
Un amore tormentato, a tratti straziante e tragico quello vissuto da Oriana Fallaci e Alfredo Pieroni. La scrittrice si innamorò perdutamente del collega. Lui non provò il medesimo sentimento, seppur la storia sentimentale, tra alti e bassi, durò circa cinque anni. Da una parte Oriana, disposta a tutto pur di mandare avanti la love story, dall’altra Alfredo, più distaccato e meno avvezzo a slanci sentimentali romantici. La storia è stata citata anche da Miss Fallaci, la serie Rai con Miriam Leone nei panni della giornalista.
- Oriana Fallaci e Alfredo Pieroni, l'inizio della love story
- La scoperta della gravidanza e l'aborto
- L'ultimo incontro e il tentato suicidio
Oriana Fallaci e Alfredo Pieroni, l’inizio della love story
Per capire come fu vissuta la love story dai due giornalisti si devono leggere le lettere che la Fallaci ha spedito a Pieroni negli anni. Lui sembra che non le abbia mai risposto. Alcune sono drammatiche, ma sempre dense di amore viscerale.
“Continua ti prego a permettermi di volerti bene: ci sono momenti in cui non mi sembra di avere che te al mondo e da questo non può venirti alcun male, ma solo bene”, scriveva la giornalista all’amato.
Fonte foto: ANSA
Tutto cominciò a metà degli anni ’50. Lei classe 1929, lui classe 1923, nato a Trento ma trapiantato a Roma. Una carriera sfolgorante quella di Pieroni. Dopo aver scritto per il Corriere della Sera, il Resto del Carlino e la Gazzetta del Popolo, si trasferisce prima a Bonn e poi a Londra dove diventa corrispondente della Settimana Incom Illustrata.
Nella metropoli inglese si ‘consumano’ le tappe più importanti della relazione con la Fallaci. Ad un certo punto lei, per lavoro, è costretta a lasciare la città. Pure la distanza contribuirà a mettere in crisi la storia. Anche se pare che il problema principale fosse che lei era innamoratissima, lui no.
Dalla corrispondenza epistolare, in parte resa pubblica dopo la scomparsa di entrambi, si capisce come la giornalista affrontasse il rapporto in modo molto diverso rispetto a Pieroni (la relazione è anche stata raccontata nella miniserie tv con protagonisti Miriam Leone e Maurizio Lastrico).
“Darei vent’anni (ammesso che me ne restino tanti) per mandare al diavolo il mondo ed essere ora in Princes Gate a pulirti le scarpe – scriveva la Fallaci -. Io esisto ed esisto con le mie virtù e con i miei difetti per te e per quante ragazzuole tu ti possa portare a cena o in campagna o a casa tua, e per quanto ti possa piacere il fatto che sono più snob o più ricche di me, nessuna sarebbe mai capace di amarti e di sopportare tante ingiustizie come me”.
La scoperta della gravidanza e l’aborto
Dalle parole della scrittrice emerge che Pieroni fosse avvezzo a scappatelle e incontri con altre donne. Nonostante ciò, Oriana era disposta a non troncare. Nel 1958 un fulmine a ciel sereno: Oriana Fallaci scopre di essere incinta del giornalista. Sa però che lui non è tipo da legami duraturi e che è ‘allergico’ al pensiero di mettere su famiglia. Da qui la scelta di abortire.
“Ciao tesoro, tutto questo non mi piace e mi costa una grande fatica e un giorno, se tu vorrai ancora vedermi, ti dirò perché – confessava in una lettera la scrittrice -. Però so, con sicurezza, che devo farlo; perché se non lo facessi, rovinerei o turberei, almeno, la tua vita: della mia non mi importa molto, sebbene me ne importi un po’, ma della tua me ne importa moltissimo e non sopporto che tu debba portare un peso così grave”.
In un’altra lettera domanda a Pieroni se può indicarle un medico a Londra che possa “risolvere tutto nel minor tempo possibile: qualcuno che naturalmente sia bravo e non mi mandi al Creatore”.
Poco dopo, Oriana ha un aborto spontaneo a Parigi. Quasi muore. Viene salvata con un ricovero d’urgenza. Pieroni è sempre più distante. Lei se ne accorge ed è disperata. Finisce nel vortice della depressione: “L’idea di perderti mi sconvolge al punto di togliermi ogni forza, come se fossi già morta. (…) Non ho paura di sentirmi male: il dolore fisico non è importante e io non lo temo”.
“Vivo nella più assoluta, squallida abulia – confida a Pieroni dopo che lui le ha fatto capire che la relazione è giunta al capolinea -. Non mi importa più di nulla, non voglio più nulla, non spero più nulla: e questa amarezza rassegnata è peggio, in certo senso, della disperazione che mi sconvolgeva dopo quel terribile weekend a Londra, esploso nei tuoi rimproveri e poi in quella spiegazione utile e onesta, lo sappiamo, ma che nel fondo non desideravo”.
E ancora: “L’equivoco mi dava speranza e un senso alla vita. La verità mi mette solo un gran sonno, una placida voglia di morire, mi toglie insomma ogni gusto alla vita. No, non temere: non prenderò pillole come Cesare Pavese. Ho troppo buonsenso, malgrado tutto, e troppo senso del ridicolo. Però è come se le avessi già prese”.
L’ultimo incontro e il tentato suicidio
Si arriva all’ultimo incontro: “Caro Alfredo sarò lunedì mattina a Londra. Ci resterò per ventiquattr’ore prima di andare a Bruxelles. Lunedì è il mio compleanno. Vorrei, anche se tutto è finito, passare almeno la sera con te. Perché io ti amo sempre, malgrado tutto. Non c’è proprio nulla da fare. Ti amo, Oriana”.
Pieroni dà buca alla scrittrice, lei, sempre più depressa e disperata, tenta il suicidio ingerendo una grande quantità di sonniferi. La scampa per miracolo. Ma da quel momento inizia la sua rinascita.
