"Alessia Pifferi non ha pianto guardando la figlia Diana morta", la testimonianza della vicina di casa
Alessia Pifferi non avrebbe pianto quando ha appreso della morte della figlia Diana. Lo sostiene una vicina di casa recentemente interrogata
Va avanti il processo di primo grado ad Alessia Pifferi, la mamma della piccola Diana morta di stenti a 18 mesi perché abbandonata a casa da sola per giorni. Oggi viene resa nota la testimonianza di una vicina, contattata da Alessia Pifferi subito dopo essersi accorta della morte della figlia.
- Caso Alessia Pifferi, la testimonianza della vicina di casa
- Alessia Pifferi tira in ballo la baby sitter
- Alessia Pifferi è capace di intendere e di volere?
Caso Alessia Pifferi, la testimonianza della vicina di casa
In aula la donna ha ripercorso gli eventi della mattina del 20 luglio 2022, giorno in cui si apprese della morte della piccola Diana.
“Intorno alle ore 10:00, mi citofona agitata”, ha esordito la vicina.
“Venga – ha detto Alessia Pifferi alla vicina – la bambina non respira più“.
“Siamo salite e siamo entrate nella camera e ho visto la bambina. Era supina, con una magliettina che le copriva fino al pancino, aveva le manine e i piedini scuri, aveva gli occhi chiusi e le palpebre scure”.
A questo punto Alessia Pifferi ha rivolto una domanda alla donna: “È morta?”
Nella foto, Alessia Pifferi nell’aula del tribunale assistita dalla sua legale.
“Io non ho risposto”, ha detto la vicina. “Siamo rimaste lì pochi secondi, poi l’ho fatta sedere sul divanetto in sala, spostando le valige”. Alessia Pifferi era appena rientrata dopo qualche giorno fuori casa.
“Mi ha raccontato – ha proseguito la vicina – che aveva lasciato la bimba con una baby sitter, ma al suo rientro non c’era”.
Poi la chiamata ai soccorsi: “Ha chiamato il 118 dicendo che la bambina non respirava, poi mi ha passato il telefono e io ho detto ‘Guardi, per la bambina non c’è più niente da fare’. Lei ha chiamato il compagno e gli ha detto ‘Diana è morta'”.
Alessia Pifferi tira in ballo la baby sitter
Al compagno che chiedeva spiegazioni, Alessia Pifferi ha risposto in questi termini: “Ti ho raccontato una bugia, non l’ho lasciata a mia sorella, ma a una baby sitter”.
Gli investigatori, però, in quasi un anno di indagini non hanno trovato traccia di questa baby sitter.
La testimonianza della vicina di casa riporta anche la reazione di Alessia Pifferi: “Non ha mai pianto e mi ha chiesto ‘Ora che mi succede? Mi arrestano?'”.
Alessia Pifferi è capace di intendere e di volere?
Intanto il processo ad Alessia Pifferi continua. La difesa punta a convincere il tribunale che Alessia abbia una ridotta capacità mentale.
La corte ha invece negato la perizia psichiatrica.