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Alessandro Impagnatiello e l'omicidio di Giulia Tramontano: il killer l'avrebbe accoltellata alle spalle

Emergono nuovi elementi sull'omicidio della 29enne Giulia Tramontano: il fidanzato Alessandro Impagnatiello l'avrebbe accoltellata alle spalle

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Proseguono le indagini sull’omicidio di Giulia Tramontano, la 29enne incinta di sette mesi uccisa dal suo fidanzato Alessandro Impagnatiello. I nuovi elementi emersi fanno scricchiolare ulteriormente la tesi difensiva del 30enne e tutto punta verso la volontarietà del gesto.

Impagnatiello avrebbe colpito la fidanzata alle spalle

Come riportato nelle ultime ore dalle agenzie stampa, i rilievi dei carabinieri nella casa di Senago stanno permettendo di ricostruire la dinamica dell’omicidio della 29enne agente immobiliare: sono in particolare le analisi sulle macchie di sangue sulle pareti a interessare gli inquirenti.

La loro disposizione, smentirebbe la versione del 30enne barman che ha confessato di averla uccisa, ma “per non farla soffrire” dopo che la fidanzata si sarebbe ferita da sola al collo – accidentalmente, ha poi specificato di fronte al gip.

carabinieri omicidio tramontanoFonte foto: ANSA

I carabinieri del nucleo investigazioni scientifiche nella casa di Giulia Tramontano a Senago

I rilievi, invece, suggeriscono che avrebbe mentito e che potrebbe averle teso un agguato, accoltellandola alle spalle: un taglio alla gola, probabilmente fatale per la donna. Si attendono ancora gli esiti dell’autopsia, fissata per venerdì 9 giugno.

L’omicidio di Giulia Tramontano è stato premeditato?

Quello che gli inquirenti stanno cercando di appurare, è se l’omicidio di Giulia Tramontano sia stato o meno premeditato: Impagnatiello ha confessato di averla uccisa e di aver cercato poi di disfarsi del corpo dandogli fuoco per due volte, ma sulle fasi precedenti c’è ancora da chiarire molti aspetti.

Non sono pochi gli elementi che fanno ritenere plausibile da chi indaga che Alessandro Impagnatiello avesse programmato tutto: il gip al momento ha escluso la premeditazione, ma sarebbe stata trovata sui suoi dispositivi una nuova ricerca web che farebbe pensare il contrario.

Inoltre, i magistrati stanno cercando di capire se il 30enne sia stato aiutato da qualcuno dopo l’omicidio, per ripulire la scena del crimine e far sparire il corpo. Due giorni dopo il delitto, ha chiesto al bar della zona se ci fossero telecamere attive ed era accompagnato dalla madre.

Ritrovato il coltello usato per uccidere la 29enne

Nel frattempo, i rilievi hanno portato a nuove scoperte: i carabinieri di Milano hanno trovato la patente, il bancomat, la carta di credito e il cellulare di Giulia Tramontano in un tombino nel parcheggio della metropolitana Comasina a Milano.

Ma non solo, il legale della famiglia della vittima ha dichiarato che è stata indicata dal 30enne anche l’arma del delitto, il coltello usato per uccidere la fidanzata. Lo avrebbe lavato e riposto in un ceppo portacoltelli sopra il frigorifero della cucina.

omicidio-tramontano-impagnatiello Fonte foto: ANSA
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