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Al corteo di Non una di meno a Roma aggredita donna che sventolava la bandiera palestinese: "Io presa a calci"

Maya Issa, presidente del movimento studenti palestinesi, ha dichiarato di essere stata aggredita al corteo di Non una di meno

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Mirko Vitali

GIORNALISTA

Giornalista esperto di politica e attualità, attento anche ai temi economici e alle dinamiche del mondo dello spettacolo. Dopo due lauree umanistiche e il Master in critica giornalistica, lavora e collabora con diverse testate e realtà editoriali nazionali

Maya Issa, presidente del movimento studenti palestinesi, ha partecipato al corteo del 25 novembre di Non una di meno a Roma, raccontando di essere stata aggredita per aver esposto la bandiera della Palestina.

Maya Issa: “Mi hanno dato dei calci e strappato la bandiera”

Durante la manifestazione svoltasi nella Capitale in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, Maya Issa ha sostenuto di essere stata vittima di un’aggressione.

“Una donna mi si è avvicinata e mi ha detto di togliere la bandiera perché il corteo è contro la violenza sulle donne e non per la Palestina e che ci sono donne stuprate da Hamas”. Così Issa, come riferisce l’AdnKronos.

“Poi quando le ho detto di no – ha proseguito Issa – , me l’ha strappata dalle mani, dandomi due calci e urlando ‘terroristi'”.

Due ragazzi, dopo aver visto il momento di tensione, sarebbero intervenuti per difendere Maya e anche con loro ci sarebbero stati momenti di nervosismo.

Episodio in controtendenza con lo spirito della manifestazione

Un episodio che va in controtendenza rispetto allo spirito della manifestazione.

Anche perché, poco prima della denuncia di Issa, una delle attiviste di Non una di meno, al punto stampa in piazza al Circo Massimo a Roma (zona da dove è partito il corteo contro la violenza sulle donne), ha speso parole di sostegno sia per le donne israeliane sia per quelle palestinesi.

“Diamo solidarietà anche alle donne israeliane che sono state aggredite e stuprate – ha dichiarato l’attivista -. Abbiamo citato la Palestina perché è in atto una feroce aggressione alle civili e ai civili. È in atto un’occupazione da anni. E che Israele sia uno Stato di occupazione lo definisce l’Onu”.

“Guerra è espressione del patriarcato”

“La Guerra è l’espressione più alta del patriarcato. Dove lo stupro viene usato per il controllo. E questo è stato certamente fatto da Hamas, ma anche da altri eserciti. Come il nostro in Somalia”, ha concluso l’attivista.

Fonte foto: ANSA
Manifestazione 25 novembre, da Milano a Roma: l'Italia in piazza contro la violenza sulle donne

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