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Accoltellata mentre faceva jogging, l'aggressore di Marta Novello libero per errore: interviene Cartabia

Il responsabile del tentato omicidio della studentessa Marta Novella è stato scarcerato e sarebbe volato a Londra

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È tornato in libertà per un errore burocratico il quindicenne condannato per il tentato omicidio di Marta Novello, la studentessa accoltellata per 23 volte nel marzo dello scorso anno mentre faceva jogging tra le strade di Mogliano Veneto, in provincia di Treviso. La studentessa di 26 anni era stata ridotta in fin di vita e per quella vicenda l’aggressore è stato condannato in Appello a 5 anni. Adesso però è stato scarcerato dall’istituto penitenziario napoletano dove era stato trasferito e sarebbe volato a Londra dalla madre.

L’errore che ha portato alla scarcerazione

In attesa della sentenza di terzo grado, i termini della custodia cautelare per il quindicenne erano scaduti il 21 luglio. Il pm aveva chiesto e ottenuto dal giudice del Tribunale per i minorenni il trasferimento in comunità.

Ma come termine ultimo per la comunicazione nel provvedimento viene indicata erroneamente la data del 20 settembre anziché del 20 luglio. Così al quindicenne viene notificata la scarcerazione ma non l’ordine di trasferimento in comunità, permettendogli a tutti gli effetti di tornare in libertà.

Stando alle informazioni riportate dall’avvocato di Marta Novello, il minorenne avrebbe lasciato l’Italia per raggiungere la madre che lavorerebbe a Londra come cuoca.

La ministra Cartabia invia gli ispettori

Sul pasticcio giudiziario si è immediatamente attivata la ministra della Giustizia, Marta Cartabia, attraverso gli uffici del suo Gabinetto, ha fatto sapere di aver chiesto all’Ispettorato di approfondire la vicenda e svolgere “i necessari accertamenti preliminari, formulando all’esito valutazioni e proposte”.

“Al di là di tutto – ha dichiarato al Corriere della Sera il legale del quindicenne, Marco Scussat – è chiaro che qualora la Corte di Cassazione dovesse confermare la condanna il giovane si troverebbe in una condizione di latitanza. A quel punto scatterebbe nei suoi confronti un mandato di arresto europeo. Ma al momento, comunque, il suo comportamento non presenta alcun risvolto di illegalità”.

Il caso di Marta Novello

A causa dell’aggressione subita nel Trevigiano il 22 marzo del 2021, Marta Novello, ha riportato danni gravissimi agli organi interni, riuscendo a rimanere in vita dopo numerose operazioni.

“Sono avvilita e destabilizzata” ha detto la studentessa a il Messaggero, venuta a conoscenza della notizia“Ho saputo casualmente della sua scarcerazione e del rientro a casa. Ho avuto paura di trovarmelo di fronte, proprio adesso che sto cercando di tornare a una vita normale. Noi vittime non siamo tutelate abbastanza. Errori burocratici o di disattenzione di questo tipo sono inammissibili”.

Il quindicenne studiava in un istituto alberghiero e al magistrato ha spiegato di aver scelto la sua vittima “a caso” per rapinarla allo scopo di comprare marijuana o hashish.

Dopo una perizia psichiatrica che ne aveva confermato la capacità di intendere e volere, l’aggressore era stato condannato in primo grado dal Tribunale dei minori a sei anni e otto mesi di reclusione

In secondo grado, la Corte d’appello di Venezia aveva ridotto la pena a cinque anni di reclusione per tentato omicidio e tentata rapina, descrivendo il quindicenne nelle motivazioni come soggetto socialmente pericoloso.

Nei mesi scorsi il suo avvocato aveva presentato ricorso in Cassazione sulla base di una perizia che definirebbe il minorenne affetto da una parziale infermità che gli impedisce di distinguere i comportamenti leciti da quelli illeciti, per tentare l’annullamento della condanna o addirittura l’assoluzione.

carcere-nisida Fonte foto: ANSA
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