Abramovich, sintomi di avvelenamento per oligarca russo e negoziatori ucraini: come stanno e cosa è successo
Roman Abramovich e alcuni negoziatori ucraini hanno accusato sintomi di avvelenamento dopo l'incontro a Kiev per trattare la pace tra Russia e Ucraina
L’oligarca russo Roman Abramovich e i negoziatori ucraini che hanno preso parte alla trattativa per la pace con la Russia avrebbero accusato sintomi di sospetto avvelenamento dopo un incontro a Kiev all’inizio del mese. La notizia è stata riportata dal ‘Wall Street Journal’.
Roman Abramovich è stato avvelenato? L’ipotesi
Il ‘Wall Street Journal’, nel dare la notizia del possibile avvelenamento ai danni di Roman Abramovich e dei negoziatori ucraini, cita alcune fonti, secondo le quali il sospetto attacco potrebbe essere stato commesso da alcuni a Mosca con l’intenzione di sabotare le trattative per mettere fine alla guerra tra Russia e Ucraina.
Quali sintomi di avvelenamento hanno accusato Abramovich e i negoziatori ucraini
Tra i sintomi che sarebbero stati riscontrati da Roman Abramovich e dai negoziatori ucraini dopo l’incontro a Kiev all’inizio del mese figurano “occhi rossi, desquamazione della pelle sul viso e sulle mani“.
Come stanno Roman Abramovich e i negoziatori ucraini
Da allora, stando a quanto riportato dal ‘Wall Street Journal’, le loro condizioni di salute sarebbero migliorate. Nessuno è in pericolo di vita. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che ha incontrato Roman Abramovich, non ha accusato alcun problema.
Gli esperti occidentali che stanno esaminando l’incidente ritengono difficile determinare se i sintomi siano stati causati da un agenti chimico o biologico oppure se si sia trattato di un attacco con radiazioni elettromagnetiche.
Roman Abramovich.
Il ruolo di Roman Abramovich nella guerra tra Russia e Ucraina
Roman Abramovich, proprietario del Chelsea dal 2003, è stato indicato come mediatore nel conflitto tra Russia e Ucraina. Nelle ultime ore, secondo alcune indiscrezioni riportate dal ‘Corriere della Sera’, sarebbe volato a Mosca con un aereo privato dalla Turchia (dove si è rifugiato per sfuggire alle sanzioni contro gli oligarchi russi) recando una lettera di Zelensky destinata a Putin. In precedenza, come detto, l’oligarca ha incontrato il presidente ucraino. Nella giornata di martedì 29 marzo è previsto un nuovo round di negoziati proprio in Turchia, tra due delegazioni dei rispettivi ministeri degli esteri.
Abramovich, 55 anni, provvisto di passaporto russo e israeliano, è stato indicato come punto di contatto tra Russia e Ucraina: sua madre è nata, infatti, proprio in Ucraina. Stando a quanto riferito dai media americani, Zelensky avrebbe chiesto agli Usa di non includere Abramovich nella “black list” dei cittadini russi da colpire con le sanzioni.
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