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Zona rossa Alzano e Nembro, cosa ha detto Conte ai pm

Il premier è stato sentito dai magistrati come persona informata sui fatti. Ascoltati anche i ministri Speranza e Lamorgese

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

“Non c’è stato alcun ritardo nella nostra azione e tanto meno sottovalutazione”. È quanto avrebbe detto il premier Giuseppe Conte, stando a quanto riporta il Corriere della Sera, ai magistrati di Bergamo che indagano sulla mancata istituzione della zona rossa ad Alzano Lombardo e Nembro.

Il presidente del Consiglio, ascoltato come persona informata dei fatti, avrebbe assicurato che il governatore lombardo Attilio Fontana e l’assessore Giulio Gallera “furono costantemente informati di ogni mossa”.

Di fronte ai pm Conte ha chiarito la scelta del governo di non dichiarare zona rossa Alzano e Nembro già il 3 marzo, cinque giorni prima della decisione di chiudere l’intera Lombardia e tredici province in altre regioni.

Il premier ha ricostruito quanto avvenuto tra il 3 e l’8 marzo. La chiusura dei due Comuni era stata sollecitata dal comitato tecnico scientifico il 3 marzo.

Conte avrebbe spiegato che fu subito disposta “un’analisi dettagliata della situazione dalla quale emergeva la diffusione del virus ormai in un’area molto più estesa. Valutammo tutti gli interessi in gioco e in particolare l’effetto contenitivo di misure limitate a due soli Comuni rispetto all’epidemia”.

Il 7 arriva al governo un verbale di revisione del Comitato che sollecitava una chiusura più ampia. “Non c’è stato alcun ritardo nella nostra azione e tantomeno sottovalutazione”, avrebbe detto Conte.

“Attendere di avere tutti i dati e poi procedere dichiarando zona rossa l’intera regione e altre tredici province di altre regioni è stato necessario per procedere nel modo giusto. Si è trattato di una scelta politica che doveva tenere conto di numerose esigenze”.

Il premier avrebbe spiegato che “il decreto per chiudere l’intera Lombardia la notte del 7 marzo fu condiviso con la Regione che mandò anche le proprie osservazioni”.

Conte avrebbe riferito che proprio in quel periodo “avevo ricevuto dalla Lombardia la richiesta di prorogare la zona rossa a Codogno, ma mai mi fu chiesto di includere nell’area interdetta anche Alzano e Nembro. In ogni caso quando abbiamo fatto le nostra valutazioni le abbiamo condivise con la Regione”.

Linea confermata dal ministro della Salute Roberto Speranza, anche lui ascoltato dai pm come la titolare del Viminale Luciana Lamorgese: “I contatti con le Regioni e in particolare con la Lombardia sono stati costanti e continui nell’affrontare l’emergenza”.

Conte avrebbe detto inoltre che “la Regione aveva il potere di emettere ordinanze restrittive, però evidentemente decise di non farlo e non avanzò alcuna richiesta al governo in tal senso”.

Zone rosse Alzano e Nembro, chi è la pm Maria Cristina Rota Fonte foto: Ansa
Zone rosse Alzano e Nembro, chi è la pm Maria Cristina Rota
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