Zhang Jindong in bancarotta in Cina, fallisce anche Suning che ha controllato l'Inter dal 2016 al 2024
Suning, l'azienda cinese di Zhang Jindong che controllava l'Inter, ha dichiarato fallimento in Cina dopo una crisi durata anni
Suning, società che è stata proprietaria dell’Inter fino al 2024, ha dichiarato fallimento. Tre holding della famiglia Zhang non sono riuscite a ripagare i creditori e hanno dovuto presentare una richiesta di bancarotta in Cina. È una delle conseguenze della crisi del modello di crescita cinese.
Suning è fallita
Secondo quanto riportato dal Daily News, il 26 gennaio scorso tre holding appartenenti alla famiglia Zhang, che controllavano dell’azienda cinese di elettrodomestici Suning, hanno dichiarato bancarotta.
Suning ha posseduto la squadra di calcio di Serie A dell’Inter per 8 anni, tra il 2016 e il 2024. Durante quel periodo i nerazzurri sono tornati a vincere uno scudetto dopo 10 anni dall’ultimo successo e, proprio nel 2024, hanno ottenuto il secondo successo nazionale della gestione cinese, raggiungendo i 20 campionati italiani vinti.
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La società è poi finita in mano al fondo americano Oaktree, che aveva elargito un prestito molto significativo a Suning proprio per gestire l’Inter. La società era stata posta a garanzia del prestito, che non è stato ripagato per intero.
Chi è Zhang Jindong
I tifosi dell’Inter ricorderanno, come rappresentante della proprietà cinese, Steven Zhang, giovane imprenditore a capo delle attività estere della società. Ma il vero fondatore di Suning era il padre, Zhang Jindong.
Fonda l’azienda che poi diventerà Suning nel 1990, concentrandosi sulla vendita di elettrodomestici e prodotti per la casa. Negli anni si espande a libri, merchandising, cosmetici arrivando ad avere 10mila negozi in tutta la Cina e aprendo una piattaforma di e-commerce.
Fino al 2024 il suo patrimonio era stimato in oltre 1 miliardo di dollari, ma la crisi delle sue aziende lo ha fatto significativamente ridurre, fino a tornare sotto ai 900 milioni.
La lunga crisi di Suning
Fino al 2020 Suning era stata una delle aziende più importanti nella strategia di investimenti esteri del governo cinese. In particolare, aveva puntato all’acquisizione dell’Inter per esportare uno dei marchi cinesi più importanti in Europa.
Il Covid-19 ha però impresso un cambiamento radicale in Cina, con una netta riduzione degli incentivi agli investimenti esteri. Proprio nella stagione del primo scudetto dell’Inter cinese, Suning aveva quindi cominciato ad andare in difficoltà.
Il gruppo si è progressivamente avvicinato al controllo dello Stato centrale e nel suo consiglio di amministrazione è entrata anche Alibaba, una delle sue concorrenti nel mondo dell’e-commerce.
Il declino è continuato per anni e la mancata ripresa dei ritmi di crescita in Cina dopo la pandemia ha rappresentato un ostacolo impossibile da superare per Suning.
