Zangrillo ribadisce dopo il mea culpa: "Virus clinicamente morto"
Alberto Zangrillo è intervenuto per chiarire ancora una volta cosa pensa del coronavirus e dell'andamento dell'epidemia oggi
Il professor Alberto Zangrillo, primario dell’ospedale San Raffaele, è intervenuto a Cartabianca su Rai3 per chiarire ancora una volta la sua posizione in merito all’andamento dell’epidemia di coronavirus in Italia, in particolare sulla frase per la quale è stato molto criticato nei mesi scorsi.
“Il virus è clinicamente morto, espressione su cui ho fatto mea culpa, probabilmente è stonata nel modus ma nel significato la ribadisco“, ha detto Zangrillo.
“Se volete attualizziamo i numeri di oggi e vi dimostro il perché. Non credo che possa aver indotto i vacanzieri a fare di tutto e di più – ha osservato il medico – mentre il resto dell’Italia cercava di essere più controllata”.
“Io ho sempre invocato il buon senso. Se qualcuno va in discoteca senza mascherina e fa tutto quello che è facile fare in un locale di divertimento, senza le dovute precauzioni che ho sempre invocato, credo che non sia colpa mia. Guardiamo avanti e cerchiamo di dare suggerimenti attuali e per il futuro”, ha concluso Zangrillo.
Silvio Berlusconi, ricoverato al San Raffaele, ha intanto rotto il silenzio per parlare della sua lotta contro il Covid-19 definendolo una “malattia infernale“.