Yacht di 40 metri in fiamme a Olbia: nessun ferito ma "emergenza ambientale". Il video dell'incendio
Incendio a Olbia dove uno yacht di 40 metri è stato divorato dalle fiamme: si parla di "emergenza ambientale". Il video del rogo e dei soccorsi
Momenti di paura nella tarda serata di sabato 10 agosto per un incendio divampato su uno yacht di circa 40 metri, andato in fiamme davanti alla spiaggia delle Saline, sulla costa su del golfo di Olbia, in Sardegna.
Incendio a Olbia: yacht in fiamme. Cosa è successo
Sul luogo dell’incendio sono giunte le squadre dei Vigili del Fuoco di Olbia, che hanno raggiunto lo yacht in fiamme grazie alle motovedette della Guardia Costiera. La Sala operativa del Comando ha provveduto a inviare anche una squadra di sommozzatori e una barca dal nucleo nautico di Porto Torres. Sul posto ha operato anche un rimorchiatore di istanza al porto di Olbia.
Come riferito dall’agenzia ANSA, non si segnalano né feriti né dispersi nell’incendio. Tutte le persone a bordo hanno subito lasciato il panfilo a bordo di un tender. Le cause dell’incendio sono ancora da chiarire.
L’incendio è scoppiato nella tarda serata di sabato 10 agosto a circa 500 metri dalla riva, sulla spiaggia delle Saline a Olbia, in Sardegna.
Yacht in fiamme a Olbia: “Emergenza ambientale”
Il capitano di vascello Gianluca D’Agostino, in alcune dichiarazioni riportate da L’Unione Sarda e rilasciate durante un sopralluogo nei pressi dello yacht ormai sommerso, ha parlato di “una vera e propria emergenza ambientale“.
D’Agostino ha spiegato: “L’incendio si è scatenato dal ponte garage ma l’intervento della Guardia Costiera è stato immediato. Le persone sono state soccorse immediatamente dai nostri mezzi. Il coordinamento per le attività di spegnimento sono state portate avanti dal rimorchiatore portuale Mascalzone Scatenato, che ha fatto un lavoro eccellente eercando di domare le fiamme ma ormai la barca era compromessa”.
Il capitano di vascello ha spiegato ancora: “Ora la barca poggia su un fondale tra i 6 e gli 8 metri. In questo momento vanno avanti le operazioni di monitoraggio ambientale, evitando l’eventuale sversamento (di carburante, ndr) che “al momento non c’è“.