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Volo cancellato o in ritardo, quando si può chiedere il rimborso del biglietto aereo: i consigli degli esperti

Come e quando si ha diritto al rimborso o al risarcimento per un volo cancellato o in ritardo? E a chi rivolgersi? I consigli degli esperti

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Al caos voli di inizio estate si aggiungono gli scioperi, che spesso coinvolgono anche gli aeroporti principali come Malpensa e Fiumicino. Si calcola che, a causa di ritardi e cancellazioni, solo nel giugno 2024 ci sia stato un danno di 15 milioni di euro, che potrebbe arrivare a 60 milioni di euro entro la fine della stagione. Ma i passeggeri quando possono chiedere un rimborso o un risarcimento per un volo in ritardo o cancellato? I consigli degli esperti.

Voli in ritardo o cancellati, ma non solo in Italia

L’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile (Enac) spiega che il problema non è soltanto italiano.

Secondo i vertici dell’Autority, essendoci una interconnessione del traffico a livello internazionale, i disagi che si verificano all’estero – come ritardi o cancellazioni – hanno anche ricadute sul territorio nazionale.

rimborso volo cancellatoFonte foto: iStock

Caos voli, i motivi: dal Covid all’Ucraina

Il presidente dell’Enac, Pierluigi Di Palma, ha inoltre sottolineato a RaiNews 24 che “le difficoltà che si vivono in molti scali fuori dai confini italiani, dovute a riduzione di personale e di mezzi legato al periodo Covid, si sono sommate all’effetto imbuto per le limitazioni di sorvolo dell’Ucraina a causa della guerra”.

Gli effetti, però, ricadono sui passeggeri. Come possono proteggersi e quali sono i loro diritti? Lo spiega Mauro Antonelli di Unione Consumatori.

L’intervista a Mauro Antonelli

Dopo lo stop ai voli del periodo pandemico, adesso si assiste a un boom nel settore aereo. L’Italia ha registrato un aumento dei traffici del 12%. Eppure non mancano disagi, perché? Quali sono le cause del caos voli che si sta verificando questa estate?

“Sicuramente pesa il ridimensionamento dei servizi e del personale legato al lockdown per il Covid 19, che aveva portato molte compagnie a fermare i collegamenti. Alla ripartenza, fin dallo scorso anno, sono emersi però limiti nel personale e nei mezzi disponibili. Insomma, con la spending review che si era resa necessaria, si sono tagliati i servizi, ma anche gli stipendi degli operatori e questo spiega anche le ragioni degli scioperi”

Enac ha spiegato come non si tratti di un problema solo italiano o che nasce in Italia?

“All’epoca del lockdown gli scioperi in effetti avevano riguardato soprattutto gli aeroporti all’estero, perché è proprio lì che c’erano maggiori ridimensionamenti. In Italia i lavoratori del comparto era stati maggiormente tutelati con un supporto da parte dello Stato, ma il danno per i consumatori italiani riguarda proprio le mete fuori internazionali”.

Venendo a ritardi e cancellazioni, quali sono i diritti dei passeggeri?

“Ci sono diverse forme di tutela previste dalla normativa, che recepisce un Regolamento del Parlamento europeo. Sono fondamentalmente tre: il rimborso o riprotezione; la compensazione pecuniaria l’assistenza, che variano a seconda della causa che ha causato un disagio, che può essere l’overbooking, la cancellazione del volo o il ritardo. Queste misure, però, non hanno a che fare col il danno di cui eventualmente il cittadino può chiedere un risarcimento: insomma, non impediscono di fare causa per un’azione risarcitoria vera e propria. Le forme indicate prima sono dei risarcimenti automatica, che variano a seconda delle condizioni”.

Che differenze ci sono tra le forme di tutela?

“La compensazione pecuniaria è quella più forte, ma scatta in casi limitati; il rimborso o riprotezione sono più semplici. Si fatto si restituisce il costo del biglietto o si viene dirottati su un volo alternativo. Si tratta di una scelta che spetta al consumatore, se ce ne sono le condizioni. L’assistenza, invece, ci deve essere sempre”.

Facendo un esempio concreto, cosa si può fare o cosa accade in caso di cancellazione di un volo?

“Intanto si ha diritto, come detto, all’assistenza. Scatta anche il rimborso o riprotezione su altro volo, ma può esserci anche una compensazione pecuniaria. Questa prevede una cifra che viene offerta al viaggiatore danneggiato, che però può cambiare a seconda della lunghezza della tratta, della destinazione, del tempo di preavviso della cancellazione. Si tratta di casi molto dettagliati, per i quali si trovano le indicazioni precise sul sito dell’Enac, nella sezione dei diritti dei passeggeri”.

Un caso particolare e una novità in merito, invece, riguardano le cancellazioni per circostanze particolari, come maltempo, ma anche scioperi?

“Esatto. A questo proposito c’è una novità che è legata a una sentenza della Corte di Giustizia europea (la 261 del 2024) che ha stabilito il diritto a una compensazione pecuniaria – in passato era esclusa – anche in alcuni casi di sciopero. In particolare, se c’è un ritardo in caso di sciopero che dipende dal personale della compagnia di volo con cui si viaggia, allora la compagnia stessa deve rispondere in tutto e per tutto. In pratica, non si ha diritto a questa compensazione solo se il ritardo o cancellazione sfugge completamente al controllo della compagnia aerea, quindi per esempio se è legato a sciopero di altri addetti ai lavori non dipendenti dell’azienda”.

A quanto ammonta la compensazione pecuniaria?

“Dipende da alcune variabili. Per esempio, in caso di cancellazione è prevista, mentre non lo è per il ritardo. L’indennizzo o compensazione pecuniaria, può essere pari a 250 euro per tratte fino al 1500 km; da 1.500 a 3.500 km sale a 400 euro, mentre arriva a 600 euro per quelle superiori a 3.500 al di fuori dell’Ue. La cifra, però, è dimezzata se al passeggero viene offerto un volo alternativo il cui arrivo non supera rispettivamente le 2, 3 e 4 ore. Insomma, è bene controllare la normativa che si trova sul sito Enac per le informazioni esatte, a seconda dei casi”.

E in caso di ritardi?

“La norma è ancora più articolata. Diciamo che si ha sempre diritto all’assistenza, ma gli scenari possono essere differenti. Ciò che è importante, anche in questo caso, è che una recente sentenza ha stabilito che, se il ritardo supera le 5 ore, si può rinunciare al volo e scatta il rimborso del biglietto non usato”.

A chi bisogna chiedere l’eventuale tutela automatico prevista?

“Sempre alla compagnia aerea con cui si è sottoscritto il contratto di trasporto. In caso si volesse procedere con il risarcimento del danno, invece, con vere azioni risarcitorie, occorre fare causa. Insomma, non è sufficiente una semplice raccomandata”

Infine, una considerazione: perché i biglietti aerei sono aumentati così tanto?

“Per essere diretti, perché le compagnie se ne stanno approfittando. Se è vero che con la pandemia c’era stato un ridimensionamento e dunque una riduzione dell’offerta, non appena la domanda è tornata a crescere con la fine del lockdown, si è assistito a un aumento esagerato dei prezzi. In un primo tempo le compagnie si sono giustificate attribuendo i rincari alla crescita dei prezzi dei carburanti. Poi, però, quando il costo dei combustibili è sceso, hanno affermato che dovevano ancora smaltire le scorte acquistate a prezzi maggiori. È il consueto problema della doppia velocità per cui, appena aumenta il costo, si vede immediatamente con un adeguamento dei prezzi, mentre quando scende occorre sempre tempo perché diminuisca anche per i consumatori”.

Pesa anche la poca concorrenza?

“In alcuni casi sì, soprattutto nei collegamenti con le isole, per esempio. È chiaro che se le tratte sono coperte solo da due compagnie, non c’è una reale concorrenza, come accade per l’alta velocità ferroviaria o per certi collegamenti via mare”.

volo-cancellato-rimborso Fonte foto: ANSA
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