Virus vaiolo delle scimmie, la nota della Regione Piemonte su soggetti a rischio è un caso: testo sotto accusa
Fa discutere la nota inviata alle Asl dalla regione Piemonte, che indica i soggetti a rischio del virus del vaiolo delle scimmie
Dopo aver istituito quattro centri vaccinali contro il Mpox, il virus noto come vaiolo delle scimmie, la Regione Piemonte ha diramato alle Asl del territorio una circolare sulla prevenzione e sulla sensibilizzazione riguardo al virus dichiarato emergenza sanitaria globale dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. La nota del Piemonte elenca anche i soggetti a rischio maggiore, ed è proprio questa sezione ad aver suscitato aspre critiche.
- I soggetti a rischio per le Asl del Piemonte
- La smentita sul virus del Ministero della Salute
- Come si contrae il vaiolo delle scimmie
I soggetti a rischio per le Asl del Piemonte
A fronte della dichiarazione di una nuova emergenza sanitaria globale da parte dell’Oms, le regioni italiane si stanno mobilitando sulla prevenzione verso il virus Mpox.
Anche il Piemonte è impegnato in una campagna di vaccinazione e sensibilizzazione verso quello che viene comunemente detto vaiolo delle scimmie.
In un documento inviato alle direzioni generali e sanitarie delle Asl regionali, la Regione sabauda ha diramato le raccomandazioni di prevenzione contro il virus.
In seguito, ha elencato nel dettaglio coloro che dovrebbero essere i soggetti e i comportamenti a maggiore rischio.
Nella nota si citano “persone gay, transgender, bisessuali e altri uomini che hanno rapporti sessuali con uomini” che negli ultimi tre mesi hanno avuto “più partner sessuali” o hanno partecipato a “eventi sessuali di gruppo” e “incontri sessuali in locali, club, cruising e saune”.
Il documento parla infine di un rischio maggiore di contrarre il virus per le persone che hanno “abitudine alla pratica di associare gli atti sessuali al consumo di droghe chimiche”.
La smentita sul virus del Ministero della Salute
Quanto riferito nella nota della Regione Piemonte non combacia con i dati diramati dal ministero della Salute, che specifica che l’attività sessuale non è l’unico mezzo di trasmissione del virus.
Il Mpox – che ad oggi è più diffuso tra i bambini che tra gli adulti – può essere trasmesso tramite il semplice contatto fisico diretto pelle a pelle (come un semplice abbraccio).
Sarebbe dunque profondamente errato considerare la comunità Lgbtqia+ come maggiormente soggetta a contrarre il virus, con lo stesso pregiudizio attuato decenni fa riguardo all’Hiv.
Come si contrae il vaiolo delle scimmie
Nelle direttive diffuse dal ministero della Salute è spiegato che “la trasmissione interumana avviene attraverso il contatto fisico stretto”.
Ma può avvenire anche tramite “contatto con materiali contaminati quali indumenti o biancheria da letto, compreso il contatto con materiale disperso da biancheria o superfici durante la manipolazione della biancheria da letto o durante la pulizia di ambienti contaminati”.
Così come il Corona Virus, anche il Mpox può essere trasmesso tramite “esposizione respiratoria diretta, faccia a faccia, ravvicinata; esposizione respiratoria (cioè possibile inalazione) o esposizione della mucosa oculare a materiale lesionale (ad es. croste) di una persona infetta”.