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Virus cinese, primo caso sospetto in Italia: sale l'allerta

Crescono anche in Europa le segnalazioni di casi sospetti di contagio del misterioso virus cinese

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Sale l’allerta per il misterioso virus cinese che, da dicembre, ha già ucciso 25 persone e contagiate 616. Intanto cresce la paura per il possibile arrivo della malattia in Europa, dove sono stati segnalati alcuni casi sospetti, uno dei quali in Italia, a Bari. Altri quattro in Scozia, uno in Francia.

Secondo quanto riferisce l’Ansa, una donna barese proveniente dalla Cina è ricoverata nel Policlinico di Bari per un sospetto caso di coronavirus perché, arrivata al pronto soccorso con sintomi apparentemente influenzali, febbre e tosse, sono state attivate tutte le procedure previste per prevenire la diffusione del virus.

A quanto si apprende si tratta di una cantante della provincia barese di ritorno da un tour in Oriente che ha toccato anche la zona di Wuhan, città di origine del virus, che ha avvertito sintomi sospetti.

Dalla scorsa notte la donna è quindi ricoverata nel reparto di malattie infettive del Policlinico di Bari in isolamento, in attesa di accertare se si tratti del pericoloso virus cinese. Come previsto dal protocollo diramato dal Ministero della Salute, i campioni biologici della paziente saranno inviati all’istituto Spallanzani di Roma per accertamenti.

Virus, casi sospetti in Francia e Scozia

Secondo quanto riporta il quotidiano francese “Le Figaro”, ci sarebbe un caso sospetto di coronavirus in Francia a causa di una donna cinese, arrivata ieri dalla città di Wuhan con sintomi di “febbre e tosse”.

L’Ambasciata cinese in Francia ha riferito in una nota di aver ricevuto “chiamate e mail da diversi cittadini cinesi, che segnalavano che una donna originaria dalla città di Wuhan aveva scritto sul proprio account Wechat di avere sintomi di febbre e tosse, di aver preso degli antipiretici e di essere riuscita a passare il controlli all’aeroporto, riuscendo a entrare in territorio francese”.

Venuta a conoscenza di queste informazioni, conclude la nota, l’Ambasciata ha “contattato la sera del 22 gennaio la persona coinvolta, Madame Yan, chiedendole di chiamare rapidamente i servizi di emergenza per farsi prendere in carico”. Non è chiaro cosa sia poi successo alla donna.

La ministra della Salute francese, Agnes Buzyn, ha dichiarato che “nessun caso sospetto” è stato al momento accertato in Francia. “Due casi sono stati esaminati ma si sono rivelati negativi, ha spiegato.

In Scozia ci sarebbero altri quattro casi sospetti del misterioso virus cinese. Lo riporta l’emittente britannica SkyNews precisando che si tratta di quattro cittadini cinesi sottoposti ora ai test.

Le quattro persone sono tutte giunte in questi giorni nel Regno Unito con un volo da Wuhan. Sono state ricoverate sulla base di sintomi sospetti e problemi respiratori.

Secondo quanto riferito dal direttore dell’istituto di malattie infettive dell’università di Edimburgo, sono ora in corso gli esami per verificare se siano in effetti stati colpiti dal virus cinese.

Virus, la situazione in Cina

In Cina, dopo l’isolamento della città di Wuahn, ritenuta il focolaio del virus, altre due città sono state messe in quarantena.

Si tratta di Huanggang, municipio che si trova a circa 60 chilometri di distanza da Wuhan, e Ezhou, cittadina da 1,1 milioni di abitanti dove le autorità hanno deciso stamattina di bloccare “temporaneamente” il traffico dei treni.

Massima allerta anche a Pechino dove, secondo quanto riportato da Ansa, è stato annullato il Capodanno cinese previsto per sabato 25 gennaio. Le autorità hanno anche disposto la chiusura della Città Proibita.

Intanto nel paese asiatico è stato registrato il primo decesso causato dal coronavirus in un’area al di fuori dell’epicentro di Wuhan.

Anche Macao ha cancellato tutte le festività legate al capodanno cinese. L’annuncio, di cui dà conto Bloomberg citando la tv di Hong Kong Tvb, è dell’ufficio governativo per il turismo di Macao, dove è stato accertato un secondo caso di coronavirus, un uomo di 66 anni arrivato mercoledì da Wuhan. La regione semi-autonoma di Macao, l’unica area in tutta la Cina in cui è consentito il gioco d’azzardo, attira ogni anno milioni di turisti dalla Cina continentale.

Nell’ottica di evitare possibili contagi sono state rinviate anche le uscite al cinema di sette film per via dell’epidemia causata dal nuovo coronavirus. Le pellicole, tra cui ‘Detective Chinatown 3’, ‘Lost in Russia’, ‘Leap’ e ‘Legend of Deification’, sarebbero dovute uscire nei cinema cinesi durante il Festival di primavera ma essendo le sale spazi circoscritti le autorità hanno giudicato troppo alto il rischio di trasmissione del virus.

L’ambasciata d’Italia a Pechino, secondo quanto riportato da Ansa che cita fonti locali, ha confermato che sono una ventina gli italiani che si trovano attualmente a Wuhan. Alcuni sono residenti, altri invece sono lì per studio o per turismo. L’ambasciata ha fatto sapere di essere in contatto con tutti i connazionali a Wuhan.

Virus, nuovi casi fuori dalla Cina

A Singapore, secondo quanto riferito dai media locali che citano il ministro della Salute, è stato registrato il primo caso di coronavirus. Il caso, riferisce lo Straits Time, riguarda un uomo di 66 anni di Wuhan, epicentro dell’epidemia, arrivato a Singapore il 20 gennaio scorso.

Il figlio di 37 anni è trattato in ospedale come caso sospetto mentre i suoi compagni di viaggio sono in quarantena. Un’altra donna di 53 anni, anch’essa cinese, è risultata positiva ai test preliminari, ancora in attesa di conferma.

Scatta l’allerta per il coronavirus anche in Brasile dove ieri è stata ricoverata a Belo Horizonte una donna con problemi respiratori proveniente dalla Cina e le autorità dello Stato di Minas Gerais lo hanno catalogato tra i casi sospetti, nonostante il governo federale abbia nel frattempo escluso l’esistenza del problema.

“Non è stato individuato nessun caso sospetto di polmonite indeterminata in Brasile legato all’evento della Cina”, ha affermato il ministero della Sanità.

Ore prima, la segreteria della Sanità di Minas Gerais aveva divulgato “fermi” sospetti sull’arrivo del virus cinese. La paziente in questione ha 35 anni, è tornata dalla Cina il 18 gennaio e il 21 è stata ricoverata all’ospedale Eduardo Menezes.

“Tenendo conto il contesto epidemiologico del Paese (Cina) in cui si trovava la paziente, è stata considerata l’ipotesi che la malattia presentata dalla stessa fosse causata dal coronavirus”, ha comunicato la segreteria della Sanità di Minas Gerais. I “laboratori di riferimento” sono stati comunque incaricati di “confermare o scartare l’ipotesi” del coronavirus, hanno precisato le autorità locali.

Dopo la decisione di Roma di controllare tutti i passeggeri provenienti da Wuahn, anche l’aeroporto di Dubai, il più grande scalo del Medio Oriente, ha deciso di controllare con gli scanner tutti i passeggeri in arrivo dalla Cina nell’ambito della prevenzione della diffusione del coronavirus.

Coronavirus, la probabile causa

Secondo quanto emerso il virus cinese 2019-nCoV è arrivato all’uomo dai serpenti. A indicare questi animali come veicolo nei quali il virus, trasmesso dai pipistrelli, si sarebbe ricombinato e poi passato all’uomo è un’analisi genetica pubblicata sul Journal of Medical Virology. La ricerca è stata condotta su campioni del virus provenienti da diverse località della Cina e da diverse specie ospiti.

“I risultati della nostra analisi evoluzionistica suggeriscono per la prima volta che il serpente è il più probabile animale selvatico serbatoio del virus 2019-nCoV”, hanno scritto i ricercatori. “Le nuove informazioni ottenute”, hanno aggiunto, “sono molto importanti per il controllo dell’epidemia causata dalla polmonite indotta dal virus 2019-nCoV”.

Secondo gli studiosi si tratta di un “salto di specie” in quanto, essendo un mix di un coronavirus proveniente dai pipistrelli e di uno che arriva dai serpenti, ricombinandosi geneticamente nei serpenti, il virus ha acquisito nuovi recettori che gli permettono di legarsi alle cellule del sistema respiratorio umano.

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Coronavirus, perché è pericoloso: quello che c'è da sapere Fonte foto: Ansa
Coronavirus, perché è pericoloso: quello che c'è da sapere
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