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Vincenzo Coviello smentisce Meloni sui conti correnti spiati: "Nessun dossieraggio". E impugna licenziamento

I legali di Vincenzo Coviello rispondono con una nota a Giorgia Meloni, negando le accuse di dossieraggio sulla vicenda dei conti correnti spiati

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Vincenzo Coviello tiene la barra dritta sulla sua linea difensiva e respinge ancora le accuse di dossieraggio lanciate da Giorgia Meloni. L’ex impiegato di Intesa Sanpaolo, indagato per aver spiato oltre 3.500 conti correnti di vip e politici, tra cui anche quello della presidente del Consiglio, è tornato a ridimensionare, tramite i suoi avvocati, la vicenda che lo vede accusato di accesso abusivo ai sistemi informatici e tentato procacciamento di notizie concernenti la sicurezza dello Stato. Gli stessi legali dell’ex bancario hanno comunicato, inoltre, di aver presentato ricorso contro il licenziamento in tronco arrivato in seguito agli accertamenti dell’istituto di credito dove lavorava.

La difesa di Vincenzo Coviello

“Comprendendo il rilevante interesse pubblico suscitato da questa vicenda, riteniamo doveroso restituirla alla sua reale dimensione. Possiamo escludere che sia stata compiuta una attività di dossieraggio (di qualsiasi dimensione e natura) o, comunque, che vi sia stata cessione di dati a terzi”, hanno scritto così gli avvocati di Coviello, Luigi Milani, Federico Straziota, Antonio Arzano e Domenica Lenato, precisando che, negli oltre 6mila accessi illegali ai conti di migliaia di correntisti, il loro cliente abbia agito da solo.

“Nel corso delle perquisizioni eseguite il 10 ottobre presso l’abitazione e altri locali in uso all’indagato, non è stata rinvenuta – nella disponibilità del dott. Coviello – documentazione attinente ai fatti per cui si procede”, si legge ancora nella nota.

giorgia-meloni-cameraFonte foto: ANSA

La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni

Il ricorso

Nel comunicato affidato alla stampa, i rappresentanti di Vincenzo Coviello hanno aggiunto, infine, che “sul merito della vicenda, al momento, non possiamo fornire ulteriori dettagli, nel doveroso e convinto rispetto dell’attività investigativa. Rimaniamo pertanto in attesa che la Procura della Repubblica svolga i necessari approfondimenti investigativi e che acquisisca ogni riscontro utile a chiarire i fatti”.

Oltre a dimostrare l’assenza di qualsiasi mandante o complice dietro l’attività del proprio cliente, tra le mosse portate avanti dal team di avvocati c’è anche l’impugnazione del licenziamento dell’ex bancario da parte di Intesa Sanpaolo in seguito all’indagine: i legali hanno già inviato alla banca una lettera nella quale sostengono sostanzialmente che il provvedimento sia nullo, illegittimo e immeritato, ed entro 180 giorni potrebbero depositare il ricorso al giudice del lavoro per andare a giudizio.

Le parole di Meloni

Le precisazioni degli avvocati di Vincenzo Coviello arrivano a distanza di pochi giorni dalle dichiarazioni al Tg5 di Giorgia Meloni sui conti spiati.

Insieme alla sorella Arianna, diverse personalità politiche a partire da alcuni ministri del Governo e tanti altri personaggi del mondo dello sport e dello spettacolo, la premier rientra tra le oltre 3.500 persone che sarebbero state spiate dall’impiegato per oltre due anni.

Un’attività che, secondo quanto affermato nell’intervista Tv dalla presidente del Consiglio, sarebbe frutto di un caso di vero e proprio dossieraggio ai danni della classe dirigente al Governo.

“Penso che ci siano dei funzionari, dei dipendenti pubblici e privati, che prendono illegalmente delle informazioni e le vendono sul mercato” è la teoria di Meloni.

vincenzo-coviello-meloni-conti-correnti Fonte foto: ANSA
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