Video su Fb, senatore leghista accusato di istigazione all'odio
Il senatore Stefano Candiani è indagato a Catania assieme all'assessore comunale Cantarella per un video pubblicato su Facebook
Due esponenti leghisti, il senatore Stefano Candiani e l’assessore comunale di Catania Fabio Cantarella, sono accusati di propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale etnica e religiosa. Lo ha deciso il gip di Catania Giuseppina Montuori che ha disposto per i due, come riporta La Stampa, l’imputazione coatta dopo che la procura ne aveva chiesto l’archiviazione, perché “il fatto non sussiste o comunque non costituisce reato”.
I due politici, rispettivamente commissario della Lega in Sicilia e vice segretario regionale, erano stati denunciati dall’associazione antimafia Rita Atria, rappresentata dall’avvocato Goffredo D’Antona, dopo la pubblicazione di un video su Facebook risalente al luglio 2018.
Candiani e Cantarella avevano registrato un video tra i vicoli dello storico rione catanese di San Berillo, definendolo la “patria dell’illegalità”, un “quartiere in mano agli immigrati clandestini” dove “regnano spaccio, contraffazione e prostituzione”.
Il video ha raccolto oltre 40mila visualizzazioni e numerosi commenti, molti dei quali con contenuti razzisti e violenti, come “metterli nei forni” e “buttarli a mare da dove sono venuti”. Per questo oltre ai due leghisti sono indagate altre 14 persone: la loro posizione è stata stralciata.
Secondo il Gip di Catania “le ragioni esposte dalla Procura nella richiesta di archiviazione non trovano conferma nelle condotte materialmente tenute dai due indagati e nell’attività di indagine espletata e non possono essere condivise – a parere di questo giudice – in base al concetto che la giurisprudenza hanno reso'” del reato contestato.