Viaggi all'estero, tamponi e quarantena: cambiano le regole
La nuova ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza cambia le regole per i viaggi all'estero degli italiani
A ridosso delle festività di Pasqua, cambiano le regole per i viaggi all’estero degli italiani. Il ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato una nuova ordinanza che modifica quanto richiesto a chi decide di mettersi in viaggio.
Nello specifico, la nuova ordinanza dispone, per gli arrivi e i rientri da Paesi dell’Unione Europea, un tampone in partenza, una quarantena di 5 giorni e un ulteriore tampone alla fine dei 5 giorni di quarantena.
Viaggi, la nuova ordinanza di Speranza
“A tutti coloro – si legge nell’ordinanza – che hanno soggiornato o transitato nei quattordici giorni antecedenti all’ingresso in Italia in uno o più Stati e territori dell’Unione europea è fatto obbligo di sottoporsi a prescindere dall’esito del test effettuato, alla sorveglianza sanitaria e a un periodo di 5 giorni di quarantena presso l’abitazione o la dimora previa comunicazione del proprio ingresso nel territorio nazionale al dipartimento di prevenzione dell’azienda sanitaria competente per territorio”.
Al termine di questo periodo si dovrà “effettuare un ulteriore test molecolare o antigenico”. La nuova disposizione è in vigore da oggi, 31 marzo, fino al 6 aprile.
Quarantena di cinque giorni: la lista dei Paesi
Questa la lista dei Paesi per cui si impone la quarantena di cinque giorni: Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca (incluse isole Far Oer e Groenlandia) Estonia, Finlandia, Francia (inclusi Guadalupa, Martinica, Guyana, Riunione, Mayotte), Germania, Grecia, Irlanda, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo (incluse isole Azzorre e Madeira) Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Ungheria, Islanda, Norvegia, Liechtenstein, Svizzera, Andorra, Principato di Monaco.
Viaggi, le polemiche
Dopo che il ministero dell’Interno aveva confermato, con una nota protocollata, la possibilità di andare in vacanza all’estero anche se la propria regione è in zona rossa o in zona arancione, nelle scorse ore erano fioccate le polemiche da parte degli operatori del settore del turismo in Italia.
Il presidente di Federalberghi Bernabò Bocca aveva dichiarato: “Non comprendiamo come sia possibile autorizzare i viaggi oltre confine e invece impedire quelli in Italia”.
“La toppa è peggio del buco“, ha commentato lo stesso Bocca dopo la firma dell’ordinanza. “Noi non volevamo fare assolutamente la guerra agli italiani che andavano all’estero né tantomeno a tour operator e agenzie di viaggi italiani di cui abbiamo la massima considerazione. Il nostro discorso – ha spiegato – è solo questo: se il tampone vale per andare all’estero deve valere anche in Italia”.