Vercelli, maturità a 50 anni e laurea a 65: la storia
La storia della nonna di Borgosesia, maturità a 50 anni e laurea a 65: "Da giovane non ho potuto studiare per motivi di famiglia". Ora il riscatto
Si chiama Maria Caterina Ferro, vive a Plello di Borgosesia, frazione del comune di Vercelli, e a 65 anni compiuti ha deciso di realizzare il suo sogno: laurearsi. La storia è stata raccontata dalla Stampa. Il 4 luglio è diventata nonna per la seconda volta, ma il 16 dello stesso mese è stata lei a prendersi la scena, conseguendo la laurea triennale in Studio e gestione dei beni culturali all’Università del Piemonte Orientale. Tesi in Etnologia, dal titolo ‘Pratiche devozionali tradizionali in una comunità della Valsesia: il caso di Plello’. Una laurea ottenuta alternando lo studio al lavoro: la donna infatti è una oss alla casa di riposo di Crevacuore.
Laurea a 65 anni, le parole della super nonna
Qualcuno l’ha definita ‘super nonna‘, ma Maria Caterina Ferro è modesta: “Con l’emergenza sanitaria la laurea non è stata in presenza, ma online: è stato comunque emozionante. Ho realizzato il sogno di sempre”.
“Quando ero giovane – ha aggiunto – non ho potuto studiare per motivi di famiglia. La maturità, all’istituto alberghiero di Varallo, l’ho presa a 50 anni” e poi non si è più voluta fermare. “Ho avuto la fortuna di incontrare sulla mia strada professori alle superiori e all’università – ha dichiarato – che spesso erano più piccoli di me: si sono dimostrate persone straordinarie”.
Maria Caterina è da sempre appassionata di storia locale, “ma volevo colmare alcune lacune e così ho deciso di laurearmi”.
Laurea a 65 anni, le difficoltà tra esami e lavoro
Per la neolaureata, però, non è stato facile destreggiarsi tra esami e lavoro: “Non nego che è stato pesante lavorare e studiare insieme, oltretutto alla mia età. In più si sono aggiunti dei problemi che hanno allungato i tempi del percorso di studi”.
Il trucco? “Non ho mai pensato alla laurea – ha detto -, ma mi sono sempre focalizzata sul prossimo esame e ho raggiunto il traguardo. Che potrebbe non essere l’ultimo a livello di studi”.
Il lavoro da oss “mi dà tantissimo – ha concluso -: molti degli ospiti, raccontandomi le loro storie e regalandomi i loro sorrisi, mi spronano ancora di più“.