Vendere un rene online per 3mila euro, in Myanmar i più poveri si affidano al traffico d'organi: l'inchiesta
Scoperto un traffico d'organi fra il Myanmar (l'ex Birmania) e l'India: al mercato nero un rene viene venduto fra i 3.000 e i 3.600 euro
Vendere un rene online per ottenere l’equivalente di 3mila euro o poco di più. Un’inchiesta giornalistica ha svelato il macabro traffico d’organi che coinvolge le persone più povere e bisognose del Myanmar, che rischiano di finire nelle mani di intermediari senza scrupoli.
Svelato il traffico d’organi online
I fatti vengono raccontati dalla Cnn al termine di un’inchiesta durata un anno: i disperati intercettano acquirenti facoltosi e intermediari su Facebook e poi vanno in India per l’espianto.
La compravendita di organi umani è proibita sia in India che in Myanmar, Paese del Sudest asiatico che un tempo era conosciuto come Birmania. La donazione d’organi è consentita solo fra familiari, così gli intermediari falsificano i documenti e i registri di famiglia con l’aiuto di avvocati e notai compiacenti.
Myanmar in ginocchio dopo la guerra
La miseria e la disperazione fanno leva in una Paese in cui lo stipendio medio di un maestro elementare non arriva ai 140 euro e in cui la disoccupazione morde dopo anni di guerra civile: quasi la metà dei 54 milioni di persone in Birmania vive al di sotto della soglia di povertà.
L’emittente televisiva americana ha trovato diversi post sul social network su almeno tre gruppi e ha citato i casi in cui un uomo ha venduto il rene per circa 3.000 dollari e un altro per circa 3.600.
Poi la Cnn ha investigato, parlando con decine di persone coinvolte nel commercio di organi, così da ricostruire i contorni del fenomeno.
L’ambasciata della Birmania a New Delhi e il ministero indiano della Salute e del Benessere familiare hanno scelto la via del no comment.
I casi
Fra i casi raccontati dalla Cnn c’è quello di un uomo che era stato arrestato e detenuto per settimane dalla giunta militare che guida il Myanmar. A causa della detenzione aveva perso il lavoro e la sua famiglia aveva contratto debiti per poter andare avanti. Dopo il rilascio l’uomo ha cercato gli intermediari sui social per vendere un rene.
Viene raccontato inoltre, fra gli altri, il caso di una donna alla quale serviva un trapianto di reni: era stata inserita nella lista d’attesa ministeriale, ma il processo avrebbe richiesto anni e temeva di morire nel frattempo. Da qui la scelta di ricorrere al mercato nero degli organi.