Variante Delta, Palù: "Può contagiare 4 persone". L'appello ai giovani
Il presidente dell'Aifa Giorgio Palù pone l'accento sull'importanza della vaccinazione dei giovani
Il presidente dell’Agenzia italiana del farmaco, Giorgio Palù, richiama l’attenzione sul rischio della maggiore diffusione della variante Delta del coronavirus in Italia e sul ruolo delle fasce d’età con percentuali di vaccinati ancora basse in questa nuova fase dell’epidemia. Per questo, in un’intervista al Corriere della Sera, il microbiologo rivolge un appello a più giovani affinché si sottopongano al vaccino.
“Sta rapidamente soppiantando la variante Alfa grazie a una maggiore trasmissibilità, corrispondente a un netto aumento del numero di riproduzione virale R” dice il virologo a proposito della variante Delta, destinata a diventare predominante in Europa e tramite la quale “un soggetto infettato può infatti trasmettere il virus ad altri 3,5-4 contatti.”
Proprio il grado di maggiore contagiosità preoccupa il presidente dell’Aifa che pone l’accento sull’importanza della vaccinazione delle fasce d’età più giovani: “La diffusione della variante Delta di SARS-CoV-2, in prevalenza tra i giovani non vaccinati, spesso in forma asintomatica o paucisintomatica, può destare preoccupazione specialmente per quei soggetti che esitano a vaccinarsi – sono circa 5 milioni gli over 50 – e che sono i più esposti a manifestazioni gravi di COVID-19.”
“Sono la fascia di età che è maggiormente a rischio in questo periodo sia per la maggiore vita sociale e la minore attenzione alle restrizioni sia per l’ancora insufficiente copertura vaccinale. Li invito pertanto a immunizzarsi per contribuire a ridurre la diffusione del virus e raggiungere l’obiettivo dell’immunità protettiva il che significa esercitare un gesto di responsabilità verso l’intera comunità” è l’appello di Palù.
“Inoltre, con l’aumento dei casi di infezione, pur se raramente, anche nella fascia degli adolescenti e degli under 40 si possono manifestare sintomi severi della malattia” ha precisato il virologo.
Ad una maggiore trasmissibilità, secondo gli studi di Palù, non corrisponde però una maggiore aggressività del ceppo: “Mancano dati sperimentali e clinici che certifichino un aumento del grado di patogenicità di questa variante, che, anzi, nei giovani non vaccinati appare manifestarsi con sintomi quali raffreddore, febbre, mal di gola e cefalea più prossimi a quelli dei beta-coronavirus umani del raffreddore.”
“Non esiste documentazione di alcun virus pandemico che abbia nel tempo accentuato la sua virulenza” ha aggiunto l’esperto citando altri esempi come i virus dell’influenza viaria, Mers, Sars o Zika.
Il presidente dell’Aifa ha infine espresso il suo sostegno verso il green pass appena approvato che ritiene “una misura di tutela della salute sia individuale che collettiva ed uno strumento di salvaguardia anche per chi esercita attività industriali, commerciali, turistico-alberghiere e per chi di queste attività è fruitore”