Variante Delta, lockdown per Sydney: decisione drastica delle autorità

La variante Delta continua a spaventare. Tra i Paesi che stanno correndo ai ripari per scongiurare nuove ondate di coronavirus c’è l’Australia, le cui autorità hanno imposto il lockdown a Sydney. L’obbiettivo è quello di arginare i focolai di nuovi casi di Covid innescati dalla variante, considerata dagli esperti particolarmente contagiosa.

Come rende noto l’Ansa, dopo aver introdotto già ieri restrizioni in quattro distretti, si è deciso di estendere per due settimane il provvedimento a tutta la città, la più grande d’Australia, che conta oltre 5 milioni di cittadini. Le regole ferree saranno valide fino al 9 luglio.

A Sydney i contagi attuali della variante Delta sono 80 (ieri erano 65). Il timore che ci sia una impennata rapida dei casi ha portato le autorità a prendere una decisione netta: lockdown per tutti.

Uno dei cluster su cui è stata posta maggiore attenzione, secondo quanto riferito dalle autorità sanitarie locali, sarebbe stato intercettato in un salone di parrucchiere frequentato da circa 900 clienti. Alcuni dipendenti sono risultati infettati e si è proceduto con tamponi a tappeto per tutti coloro che sono passati dal salone in questi giorni.

Altro evento monitorato è stata una festa di compleanno di un bambino. Il party si è celebrato nello scorso fine settimana: almeno 17 partecipanti sono risultati positivi giovedì sera.

L’Australia ha sempre tenuto una linea ferrea nei confronti della pandemia, procedendo a più riprese con chiusure fulminee: una strategia che fino ad ora ha portato ad ottimi riscontri se si considera che nella ‘terra dei canguri’, a oggi, per il Covid, ci sono stati solo 910 decessi e meno di 30 mila casi su una popolazione di 25 milioni di persone.

“Anche se non vogliamo imporre oneri a meno che non sia assolutamente necessario, purtroppo questa è una situazione in cui dobbiamo”, ha affermato il governatore dello stato del Nuovo Galles Gladys Berejiklian.

La variante Delta, identificata per la prima volta negli Stati Uniti d’America a marzo, è attualmente la più diffusa in India e nel Regno Unito (oltre il 90 % dei contagi), ma è presente in almeno 80 Paesi, tra cui l’Italia.

Fonte foto: ANSA