Covid, variante Delta più contagiosa: la circolare del ministero
Il ministero della Salute aggiorna la classificazione del livello di rischio delle varianti del coronavirus, in particolare la Delta
La variante Delta del coronavirus è dal 40 al 60% più contagiosa rispetto a quella inglese (Alpha) e “può essere associata a un rischio più elevato di ospedalizzazione”. È quanto emerso dalla circolare del ministero della Salute, riportata da Adnkronos, incentrata sulla diffusione in Italia del ceppo indiano e firmata dal direttore generale della Prevenzione Giovanni Rezza.
Tramite il documento ad oggetto “Aggiornamento della classificazione delle nuove varianti SarS-CoV-2, loro diffusione in Italia e rafforzamento del tracciamento, con particolare riferimento alla variante Delta”, sono stati aggiornati i criteri per la classificazione delle varianti in base al livello di rischio tracciato dall’Oms.
Dalle tabelle contenute nella circolare si evince come probabilità e impatto di infezione da variante Delta nella popolazione generale siano basse per chi ha completato il ciclo di immunizzazione dal Covid. Così come il rischio va da “basso” a “moderato” per i soggetti fragili che hanno ricevuto entrambe le dosi, con una probabilità definita “moderata” di contrarre la malattia.
Situazione diversa per coloro che invece non hanno ancora ricevuto il vaccino o sono stati sottoposti soltanto alla prima iniezione: in questi casi la probabilità di infezione è “molto alta”, l’impatto è definito “alto” e in generale il pericolo di manifestare la malattia è compreso in una classificazione da “alto” a “molto” alto.
“Vi sono evidenze – si legge nella circolare – che quanti hanno ricevuto solo la prima dose di una vaccinazione che prevede la somministrazione di due dosi per il completamento del ciclo vaccinale anti-Covid, sono meno protetti contro l’infezione con la variante Delta rispetto all’infezione da altre varianti, indipendentemente dal tipo di vaccino somministrato”. “Il completamento del ciclo vaccinale – continua la circolare – fornisce invece una protezione contro la variante Delta quasi equivalente a quella osservata contro la variante Alpha”.