Vanessa Incontrada posa nuda contro gli haters e il bullismo
Vanessa Incontrada posa nuda sulla cover di 'Vanity Fair' contro haters e bullismo e in favore della bellezza delle donne
Vanessa Incontrada ha deciso di posare nuda contro haters e bullismo e in favore della bellezza delle donne. Lo scatto che ritrae l’attrice e conduttrice senza veli è sulla cover di ‘Vanity Fair’, in edicola il 30 settembre. Vanessa Incontrada spiega così la decisione: “Questa copertina è il momento più bello degli ultimi anni. È il punto d’arrivo che vede il mio corpo diventare un messaggio per tutte le donne (e per tutti gli uomini): dobbiamo tutti affrontare, capire e celebrare una nuova bellezza”.
Incontrada e ‘Vanity Fair’ diventano così l’emblema della body positivity, movimento che mette al bando il body shaming, ossia ogni forma di bullismo contro il corpo e le sue forme, promuovendo al contrario un’idea di bellezza più inclusiva.
“Nessuno mi può giudicare” recita lo strillo sulla cover. Il magazine veicolerà lo stesso messaggio anche sui suoi canali digitali con un video-monologo scritto dall’attrice e una serie di incontri, dibattiti e interviste sui propri canali social e sul sito.
Vanessa Incontrada racconta nell’intervista: “Nel 2008 ho avuto mio figlio Isal. La maternità, come per altro succede a tutte le donne, trasforma il tuo corpo. E il mio si trasformò molto. Partirono le critiche. Critiche feroci, crudeli. Si dice sempre, che i peggiori attacchi arrivino da chi conosci. Io non la penso così: le parole che mi ferirono di più arrivarono da chi non conoscevo. Ero delusa, ferita e disorientata: ma perché essere così cattivi?”.
Ancora la Incontrada: “A volte prendi peso, altre lo perdi. Un mese sei in dieta e vuoi perdere quei 3 chili, un altro ti senti a posto con te stessa. Siamo donne, il nostro corpo funziona così. È naturale, va accettato e va soprattutto rispettato. Nessuno ti può né ti deve giudicare“.
La chiosa finale: “Ho finalmente capito che la battaglia del corpo non riguardava più me, ma tutte le donne. E che se potevo mettere a disposizione di altre la mia esperienza, beh, era arrivato il momento di farlo”.