Vandalizzato il taxi di Red Sox con simboli neofascisti e insulti: la reazione di Roberto Mantovani
Roberto Mantovani, noto come Red Sox, si è ritrovato il taxi vandalizzato: "Se subisco certe cose, significa che sto andando bene"
Il tassista bolognese Red Sox, al secolo Roberto Mantovani, di nuovo colpito da atti vandalici. Nei giorni scorsi il suo taxi è stato imbrattato. Sull’auto sono apparsi insulti (“Infame” e “Zecca rossa”) e simboli neofascisti. Non è la prima volta che capitano episodi simili.
- Red Sox, taxi vandalizzato: "Non perdo il sorriso"
- Roberto Mantovani marginalizzato dai colleghi
- Red Sox: "Chiederò sostegno agli amici sui social"
Red Sox, taxi vandalizzato: “Non perdo il sorriso”
Da anni Red Sox si batte in favore del Pos e dei pagamenti elettronici a bordo delle auto bianche. Una presa di posizione che gli ha causato più di un problema con i suoi colleghi.
“Non perdo il sorriso, rifarò tutta la grafica in favore delle Casa per le donne per non subire violenza, ha perso chi ha fatto questo gesto, non di certo io”, ha dichiarato dopo che si è ritrovato il taxi vandalizzato tre notti fa.
Red Sox davanti al suo taxi prima che venisse vandalizzato
Il fatto non è accaduto a Bologna: “Mi trovavo fuori Regione, quindi non è colpa dei bolognesi, ma non voglio dire dove è successo perché nessuna città deve essere colpevolizzata, si tratta di qualche cretino, non è responsabilità di un’intera cittadinanza”.
Roberto Mantovani marginalizzato dai colleghi
Mantovani in diversi frangenti è stato preso di mira: tutto è cominciato quando su Twitter ha dato il via a una campagna in cui posta gli incassi della giornata lavorativa, dividendoli tra contanti e pagamenti elettronici ricevuti.
Il fine è quello di mostrare trasparenza sui pagamenti ricevuti. Molti suoi colleghi, però, non vedono di buon occhio tale pratica.
Morale della favola? Red Sox è addirittura stato marginalizzato: la sua cooperativa, la Cotabo, lo ha allontanato. Oggi è praticamente un tassista autonomo. Lo scorso anno si è ritrovato le gomme tagliate.
Red Sox: “Chiederò sostegno agli amici sui social”
“Spero che gli amici che mi seguono sui social mi aiutino – ha spiegato Red Sox dopo che il suo mezzo è stato imbrattato – chiederò una mano e so già che tanti si faranno vivi sostenermi. Ho già ricevuto molta solidarietà dal punto vista istituzionale, ci tengo a precisare che non è stato nessuno della città a colpirmi”.
Il tassista non esclude nemmeno che a danneggiare la sua auto sia stata qualche persona misogina: “Forse è un atto di misoginia contro le donne e le realtà che aiutano il mondo femminile a contrastare la violenza. Hanno scritto insulti come “infame” poi “zecca rossa” ma hanno anche disegnato simboli palesemente provocatori e offensivi verso le donne”.
“Non vorrei che sia stata quella la miccia che ha accesso la mente dei responsabili, ma sono pronto ad andare avanti. Se subisco certe cose significa che sto andando bene”, ha concluso.