Vaiolo delle scimmie e presunto legame con omosessualità: l'esperto fa chiarezza
Danilo Tacconi, primario di Malattie infettive all'ospedale di Arezzo, ha fatto chiarezza sul presunto legame tra vaiolo delle scimmie e omosessualità
In Italia continua a tenere banco l’allarme sul vaiolo delle scimmie, dopo i diversi casi riscontrati (anche) nel nostro Paese. All’ospedale San Donato di Arezzo è stato ricoverato il 4° caso conclamato in Italia di vaiolo delle scimmie. Danilo Tacconi, primario di Malattie infettive, ha provato a far chiarezza su questa particolare infezione con alcune dichiarazioni rilasciate all”Ansa’.
Vaiolo delle scimmie: perché non si deve parlare di “emergenza” in Italia
Danilo Tacconi ha dichiarato: “Non si deve parlare di emergenza. Bisogna attenzionare la cosa, sorvegliarla e continuare a studiarla. Bisogna continuare a tracciare i contatti per evitare che ci possa essere una diffusione maggiore. I numeri, effettivamente, sono contenuti”.
Sulle modalità di trasmissione del vaiolo delle scimmie, su cui il ministero della Salute ha emesso una nuova circolare, il primario di Malattie infettive dell’ospedale di Arezzo ha spiegato: “Sono state identificate le modalità di trasmissione, che prevedono un contatto molto stretto e ravvicinato. Altre infezioni trasmissibili per via aerea si diffondono molto meglio. Qui c’è la possibilità che si trasmetta attraverso le vie respiratorie o il contatto con le secrezioni respiratorie, ma bisogna stare molto vicini al paziente in quel momento contagioso o addirittura scambiarsi abiti, asciugamani o altri indumenti contaminati”.
Vaiolo delle scimmie, anche chiamato Monkeypox.
Vaiolo delle scimmie e legame con omosessualità: il chiarimento
A proposito del presunto legame tra il vaiolo delle scimmie e i rapporti sessuali tra uomini, Danilo Tacconi ha affermato: “I casi si sono verificati, per una discreta parte, in soggetti che hanno avuto rapporti sessuali di tipo uomini con uomini. Ciò non vuol dire che questa è una malattia che ha una peculiarità di trasmissione nei confronti di determinate categorie. Purtroppo noi abbiamo avuto l’Aids, che è stato etichettato come una malattia di certe categorie a rischio, ma questo poi è stato assolutamente e rapidamente sconfessato negli anni, allargando il discorso a tutta la popolazione sessualmente attiva”.
Come sta il paziente contagiato dal vaiolo delle scimmie
Il primario di Malattie infettive dell’ospedale di Arezzo ha poi fatto il punto sullo stato di salute del 4° caso conclamato in Italia di vaiolo delle scimmie, ricoverato nell’ospedale toscano: “Il paziente è rientrato da un viaggio alle Canarie. Dopo qualche giorno ha manifestato dei sintomi a livello cutaneo. Si è rivolto al medico curante che gli ha suggerito di fare una valutazione presso il nostro ambulatorio. Il paziente è stato ricoverato, ci siamo interfacciati con lo Spallanzani che ci ha confermato la positività a questo tipo di infezioni. Il paziente non ha febbre, non ha tosse, non ha affanno. Sta bene, auspichiamo che nei prossimi giorni possa essere dimesso a casa, in isolamento domiciliare”.