Vaiolo delle scimmie, casi triplicati in una settimana: dove sono e qual è il rischio di contrarre il virus

I casi confermati di vaiolo delle scimmie nei Paesi dove la malattia non è endemica sono arrivati a quota 780. Lo annuncia l’Organizzazione Mondiale della Sanità. Il numero è praticamente triplicato nel giro di sette giorni. La scorsa settimana si contavano infatti solo 257 contagi.

L’autorità sanitaria internazionale fa sapere che il numero di casi potrebbe essere sottostimati, e il rischio a livello globale è “moderato“.

L’infezione non è particolarmente grave, ma per la prima volta il vaiolo delle scimmie si è diffuso in Paesi che non si trovano nell’Africa Occidentale o Centrale.

• Dove si trovano i casi di vaiolo delle scimmie e quanti sono in Italia
• Contagi senza controllo in molti Paesi: quanto è alto il rischio contagio
• Come si sta trasmettendo il monkeypox virus e chi sono i più colpiti
• Quali sono i sintomi del vaiolo delle scimmie e dopo quanto scompaiono

Dove si trovano i casi di vaiolo delle scimmie e quanti sono in Italia

I contagi confermati dall’Oms si trovano infatti in 27 stati in cui la malattia, causata dal monkeypox virus, non è endemica. Ovvero non è in genere diffusa.

La maggior parte dei casi è stata riscontrata in Europa e in Nord America, ma anche in Messico, Argentina, Marocco e negli Emirati Arabi Uniti.

Il Paese con più pazienti la cui diagnosi di vaiolo delle scimmie è stata confermata, ben 207, è il Regno Unito. Seguito dalla Spagna, con 156 casi, e il Portogallo, con 138 casi.

In Italia sono almeno 14 i pazienti che hanno contratto il vaiolo delle scimmie. Nessuno avrebbe sintomi gravi.

Contagi senza controllo in molti Paesi: quanto è alto il rischio contagio

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha precisato all’interno del report che sono stati monitorati dalle autorità sanitarie locali molti casi per cui non è stata ancora individuata una catena di contagio.

Questo significa che non è chiaro dove e in che circostanze i pazienti abbiano contratto il virus responsabile della patologia, che sta circolando senza controllo.

L’Oms fa sapere che è “molto probabile” che nuovi casi vengano identificati anche in altre nazioni, e che il patogeno continui a diffondersi.

Il rischio di contrarre la malattia per i singoli “rimane basso“. Tuttavia un’ulteriore circolazione del virus potrebbe mettere in crisi la sanità.

Come si sta trasmettendo il monkeypox virus e chi sono i più colpiti

Il patogeno si starebbe diffondendo principalmente tramite il contatto stretto, e non ci sono prove che la trasmissione stia avvenendo esclusivamente per via sessuale.

La maggior parte dei casi rilevati, sottolinea l’Organizzazione Mondiale della Sanità, riguardano uomini che hanno avuto rapporti con altri uomini.

Come avviene per qualsiasi malattia causata dai virus, tuttavia, è necessario sottolineare che ogni persona può contrarre il vaiolo delle scimmie, a prescindere dal suo orientamento o genere sessuale.

Fonte foto: Reuters

Quali sono i sintomi del vaiolo delle scimmie e dopo quanto scompaiono

L’infezione da monkeypox virus si sta manifestando con quadri clinici atipici rispetto ai Paesi in cui il patogeno è endemico. Ci sono diversi sintomi da monitorare.

• Febbre.
• Mal di testa.
• Gonfiori sospetti e linfonodi ingrossati.
• Mal di schiena.
• Dolori muscolari.

Il sintomo più caratteristico del vaiolo delle scimmie è però un rash cutaneo che varia col tempo. In genere con delle macule che si evolvono in papule, vescicole e pustole, a volte con aspetto depresso.

Queste nell’ultima fase diventano croste, che poi cadono, mettendo fine al periodo di contagiosità, che può durare oltre 20 giorni.

Finora non sono state riscontrare morti durante questa ondata straordinaria di contagi che sta colpendo i Paesi occidentali. Tuttavia in passato ci sono state vittime del vaiolo delle scimmie nell’Africa dell’Ovest.

Fonte foto: ANSA