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Vaccino, verso una rimodulazione del piano: il nodo insegnanti

Ritardi, tagli e il limite di età per il vaccino AstraZeneca impongono modifiche al piano vaccinale italiano

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

L’Italia viaggia verso i due milioni di dosi di vaccino somministrati, con oltre 600 mila persone che hanno già ricevuto il richiamo. Ma, tra ritardi e tagli alle forniture, è costretta a rivedere il suo piano vaccinale. L’Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco, ha approvato l’uso del vaccino sviluppato da AstraZeneca, il terzo autorizzato in Europa dopo Pfizer-BioNtech e Moderna.

Una ottima notizia, considerando che l’Unione Europea conta molto sul vaccino anglo-svizzero. Il via libera ad AstraZeneca è stato però accompagnato dalla raccomandazione all’uso per le persone sotto i 55 anni.

Un imprevisto non di poco conto, dato che le dosi di AstraZeneca erano da tempo destinate alla categoria dei lavoratori dei servizi essenziali quali insegnanti, forze dell’ordine e militari.

Un limite di età era stato messo in conto: è noto da tempo il fatto che gli studi scientifici sull’efficacia del farmaco di AstraZeneca non hanno abbastanza dati sulle persone più anziane. Tanto che per l’avvio della fase 2, per le persone sopra gli 80 anni di età, è stato previsto l’uso di Pfizer e Moderna,

Ma si attendeva un limite più alto, sotto i 65 anni. Un problema non di poco conto per un Paese con una alta età media come il nostro. AstraZeneca non potrà essere usato nella fascia d’età 55-65 anni, la più affollata nella pubblica amministrazione e la più esposta al rischio Covid-19.

Il problema riguarda in particolare gli insegnanti, che in Italia hanno un’età media di 51 anni. Per molti di loro quindi si dovrà fare ricorso alle scorte di Pfizer e Moderna. Le quali sono però già destinate prioritariamente a medici e infermieri, alle prese in questi giorni con i richiami, e alla popolazione degli ultraottantenni.

Piano vaccinale, modifiche in arrivo

La prima fornitura di AstraZeneca arriverà l’8 febbraio, data che coincide con l’avvio in diverse regioni, come il Lazio, delle vaccinazioni per le persone sopra gli 80 anni. Entro quel giorno Governo e Regioni dovranno decidere come rimodulare il piano vaccinale e le categorie da immunizzare.

Visto il limite di età imposto ad AstraZeneca, è probabile, scrive il Corriere della Sera, che venga inserito un nuovo criterio di distribuzione delle dosi tra le regioni. Oltre alla popolazione totale si potrebbe tenere conto anche delle fasce d’età, in modo da indirizzare al meglio i tre vaccini.

Si dovrà poi necessariamente fare un conto dei lavoratori nelle categorie essenziali ( insegnanti, militari e forze dell’ordine) al di sopra dei 55 anni.

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