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Vaccino, Pregliasco fa una previsione e sposta la data x al 2022

La campagna di vaccinazione in Italia potrebbe finire più tardi del previsto: i timori di Pregliasco

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Il virologo Fabrizio Pregliasco si è espresso duramente, in un’intervista alla Stampa, contro la scelta di includere i test antigienici nel conteggio dei casi Covid-19 in Italia perché questo potrebbe alterare i reali dati del contagio. Poi ha spiegato quando finirà la campagna di vaccinazione in Italia spostando la data più in là del previsto.

Polemica sul conteggio dei test antigienici: la posizione di Pregliasco

Sui numeri del contagio, Pregliasco ha sottolineato: “I provvedimenti di Natale, la diminuzione dei tamponi e il nuovo conteggio degli antigenici danno come risultato una crescita minore del contagio, non una diminuzione, da verificare nei prossimi 10 giorni”.

Per questo, il conteggio dei test antigienici comporta una “ulteriore confusione perché aumentano il denominatore e fanno perdere dei casi positivi. Vanno distinti meglio dai molecolari nel conteggio”.

L’unica soluzione per uscire dallo stato attuale, a detta del virologo, è un lockdown: “Ha senso dal punto di vista scientifico, ma susciterebbe una rivolta sociale – ha ammesso Pregliasco -. Si può continuare con zone rosse non troppo stringenti per regolare la velocità del contagio fino al vaccino”.

Vaccino, quando finirà la campagna in Italia: Pregliasco detta i tempi

La fine della campagna di vaccinazione in Italia è ancora lontana e il virologo Fabrizio Pregliasco ha precisato che non sarà conclusa prima che sia vaccinato il “20-30 per cento della popolazione, compresa la parte più a rischio”.

Nel corso della sua intervista alla Stampa, il direttore sanitario del Galeazzi di Milano ha dichiarato che la data chiave è l’estate 2022.

“La vaccinazione è partita bene – ha dichiarato –  e con le dosi necessarie continuerà a ritmi crescenti con l’obiettivo ambizioso, ma necessario per coinvolgere tutti, di finire entro l’anno. Il mio timore è che dopo una prima fase dedicata alle categorie a rischio i più giovani non sentano la necessità di vaccinarsi. Non è facile assumere un farmaco quando si sta bene e non si teme la forma grave della malattia”.

Per quanto riguarda i tempi, “entro febbraio è realistico completare medici, infermieri e Rsa – ha concluso Pregliasco -. Per gli over 80 molto dipende dalle forniture. Pfizer si può fare soprattutto in ospedale, mentre altri vaccini si somministrano anche a casa o dal medico di base. In ogni caso, non penso finiremo prima dell’estate 2022“.

Vaccini anti Covid: tempi e dosi, è caos anche tra gli esperti Fonte foto: ANSA
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