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Vaccino Covid, una sola dose per evitare il lockdown: la proposta

Il sottosegretario Pierpaolo Sileri ha proposto ancora di inoculare il vaccino anti Covid senza la seconda dose per fermare il coronavirus

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

“Siamo nel pieno della terza ondata” e “i contagi continueranno a salire”. Lo ha dichiarato Pierpaolo Sileri, sottosegretario alla Salute, intervenendo ad Agorà, su Rai 3. “Ciò non significa che sia necessario chiudere tutta l’Italia”, ha precisato il medico. “Sicuramente è necessario rafforzare le restrizioni in alcune aree del Paese dove le varianti circolano di più e dove vi è pressione sui reparti ospedalieri”, ha spiegato ancora parlando delle chiusure nel fine settimana proposte dal Comitato tecnico scientifico.

Per l’esperto, dunque, un lockdown nazionale non è la soluzione migliore per fare fronte all’aumento delle infezioni da coronavirus. E per questo ha spiegato nel dettaglio una strategia che potrebbe proteggere la popolazione dal Covid, ovvero la somministrazione del vaccino a più fasce della popolazione senza la necessità del richiamo.

Vaccino anti Covid monodose per tutti: la proposta di Sileri

“Chiedo già da un bel po’ di tempo di aumentare il numero di vaccinazioni utilizzando una sola dose“, ha spiegato il vice del ministro Roberto Speranza. L’idea sarebbe quella di inoculare tutti i tipi di siero anti Covid, “non solo per quello di AstraZeneca“, sul maggiore numero possibile di cittadini anche senza la sicurezza di poter fare una seconda dose.

“Questa è la strategia che dobbiamo attuare ora”, ha sottolineato il sottosegretario in collegamento con Agorà. Per il pentastellato questo tipo di approccio che “deve essere adottato adesso” e che “non è procrastinabile”.

Covid, una dose di vaccino per tutti: come e perché funziona

“Abbiamo 1,5 milioni di dosi vaccinali ferme nei frigoriferi in attesa dei richiami”, ha spiegato Pierpaolo Sileri. “L’evidenza scientifica mostra che già la prima dose dà una immunità sufficiente a proteggere dalla forma grave della malattia”. Per questo “ritardare la seconda dose, anche per i vaccini a mRna” di Pfizer e BioNTech e di Moderna, “di due o tre settimane, in questo momento è ragionevole. Confidando naturalmente nelle consegne crescenti che ci sono già ora, che continueranno a marzo e aumenteranno ad aprile”.

Il modello monodose, non esente da rischi, “proteggerà i soggetti più fragili“, ha evidenziato il medico. “Oggi abbiamo 1,5 milioni di anziani che hanno già avuto la prima dose di vaccino. Significa che abbiamo il 25% degli over 80 che difficilmente prenderanno la malattia in forma grave e difficilmente andranno in ospedale”.

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