Vaccino Covid e allergia al polline, indicazioni dell'immunologo
Mentre la campagna vaccinale avanza, le persone con allergia al polline potrebbero pensare di posticipare l'inoculazione: ecco perché
La spinta della campagna vaccinale in primavera ha comportato un abbattimento della curva epidemiologica, ma ha portato con sé anche alcune domande. Mentre qualcuno si chiede se e quando sia possibile bere alcol a ridosso del vaccino, c’è chi invece si domanda se ci siano conseguenze per coloro che sono allergici ai pollini.
Vaccini Covid e allergia al polline, cosa fare
A rispondere a quest’ultima domanda è l’immunologo Mauro Minelli, responsabile per il Sud della Fondazione italiana di Medicina personalizzata, che all’Adnkronos Salute ha spiegato: “I vaccini attualmente disponibili non sono controindicati nei soggetti allergici”.
“Mai un’eventuale reazione avversa al vaccino (di qualunque vaccino si tratti) verrà promossa dalle IgE e cioè dalle cellule protagoniste della risposta immunitaria ai pollini”, ha aggiunto Minelli; tuttavia, ai soggetti allergici con importante sintomatologia acuta ha consigliato di “pensare ad una posticipazione dell’eventuale vaccinazione di qualche settimana”.
Perché per i soggetti allergici sarebbe meglio posticipare la vaccinazione
Elencando le allergie stagionali più diffuse, cioè “riniti, rinocongiuntiviti, asma o ‘equivalenti asmatici’ del tipo tosse”, Minelli ha spiegato che “in Italia circa la metà della popolazione soffrirebbe di allergie respiratorie con un trend in aumento costante”.
Un aumento, secondo quanto illustrato da Minelli, riconducibile a “diversi fattori di chiara derivazione ambientale” che si acuiscono tra aprile e giugno: cioè quando “si sommano nell’aria granuli di parietaria, graminacee ed olivo, tanto per citare i più famosi”.
Proprio in questo periodo, “il sistema immunitario del soggetto allergico è costantemente ed intensamente impegnato a ‘tenere a bada’, attraverso le sue macchinose dinamiche cellulari e molecolari, l’azione incondizionabile di agenti aerodiffusi dai quali è quotidianamente aggredito”.
Dal momento che il sistema immunitario delle persone allergiche è sotto stress, “altre incombenze rischierebbero di risultare, per quel sistema, eccessive”.
Vaccini Covid e allergia al polline, quando fare la vaccinazione
Di conseguenza, ha aggiunto Minelli, “considerando che l’induzione di una risposta immunitaria dell’organismo, come quella che consegue ad una vaccinazione, passa attraverso un processo di infiammazione talvolta associato a qualche effetto reattivo, sarebbe il caso di non sommare stimoli ‘pesanti’ in soggetti immunologicamente instabili”.
La conclusione dell’immunologo, dunque, è che per i soggetti allergici con importante sintomatologia acuta può essere opportuno posticipare la vaccinazione “a quando, tra qualche settimana, si sarà esaurita la pressione antigenica ambientale sostenuta dall’attuale sovraccarico di pollini”.