Vaccino, forniture diverse alle regioni: scatta la contestazione
Quante dosi andranno a ogni regione: i numeri della prima tornata di vaccinazione in partenza a gennaio
Le regioni italiane non riceveranno tutte lo stesso numero di dosi del vaccino anti Covid: in occasione della presentazione del piano nazionale, infatti, sono state rese note le quantità a disposizione dei diversi territori. Prima regione in Italia, per numero di trattamenti a disposizione, sarà la Lombardia con 304.955 dosi, ultima la Valle D’Aosta con 3.344. A entrare nel dettaglio dei dati è stato il commissario straordinario Domenico Arcuri.
Quante dosi di vaccino per ogni regione: tutti i numeri
La prima tornata di somministrazione del vaccino anti Covid Pfizer partirà il 6 gennaio con 1.833.975 dosi attese. La ripartizione, ha annunciato Arcuri, avverrà in questa maniera:
- Abruzzo: 25.480;
- Basilicata: 19.455;
- Calabria: 53.131;
- Campania: 135.890;
- Emilia Romagna: 183.138;
- Friuli Venezia Giulia: 50.094;
- Lazio: 179.818;
- Liguria: 60.142;
- Lombardia: 304.955;
- Marche: 37.872;
- Molise: 9.294;
- P.A. Bolzano: 27.521;
- P.A. Trento: 18.659;
- Piemonte: 170.995;
- Puglia: 94.526;
- Sardegna: 33.801;
- Sicilia: 129.047;
- Toscana: 116.240;
- Umbria: 16.308;
- Valle d’Aosta: 3.334;
- Veneto; 164.278.
Una seconda fornitura di Pfizer sarà di ulteriori 2.507.700 dosi, in grado di garantire la seconda somministrazione alle stesse categorie “prioritarie” e di iniziare la vaccinazione delle categorie più fragili.
La Campania contesta il piano vaccini
Scattano già le prime contestazioni per la distribuzione dei vaccini: nel corso della riunione delle Regioni con i Ministri Boccia e Speranza e il commissario Arcuri, la Regione Campania oggi ha infatti espresso netta contrarietà a un Piano di attribuzione dei vaccini per la prima fase, non commisurato a criteri oggettivi di fabbisogno.
La Campania, come ha fatto sapere la Regione in una nota diffusa dall’Ansa, ha proposto che in fase di prima ripartizione del vaccini si tenesse conto della popolazione delle singole Regioni. Tale proposta non è stata accolta, e si sta procedendo con un Piano che “prevede evidenti e immotivati squilibri fra le quote destinate alle diverse Regioni”.
La Campania, si legge ancora nella nota, “ribadisce con forza il dissenso su questo modo di procedere e insisterà nella richiesta di commisurare il piano di attribuzione dei vaccini a criteri oggettivi, che evitino qualsiasi disparità di trattamento e deprecabili competizioni territoriali”.
Dosi alle regioni, le altre reazioni
Dopo l’annuncio del commissario Arcuri, dalle regioni sono arrivate le prime reazioni. Il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, come riporta Ansa, ha riferito che “la campagna vaccinale partirà proprio i primi giorni dell’anno, e appunto per questo abbiamo già predisposto l’iter per le prenotazioni”.
“Simbolicamente – ha specificato Giani – i vaccini potranno essere somministrati a qualcuno, per ciascuna delle 20 regioni, anche prima del 31 di dicembre. Secondo me questo è importante, è un segnale importante, perché i primi vaccini in Italia quindi saranno somministrati nel 2020″.
In Emilia-Romagna, l’assessore regionale alla Salute Raffaele Donini ha dichiarato: “È un’ottima notizia il via libera dato stamattina dalla Conferenza Stato-Regioni al piano vaccini presentato dal Commissario per l’emergenza Domenico Arcuri. Condivido in pieno questa accelerazione. E mentre attendiamo le indicazioni operative che saranno inviate dal Commissario alle Regioni, voglio dire che l’Emilia-Romagna è già al lavoro per rendere concreta l’opportunità per tutti di fare il vaccino, secondo il calendario di priorità definito dal Governo. A partire dai professionisti impegnati negli ospedali e nelle case di riposo per anziani”.