Vaccino contro Omicron, lotta contro il tempo: pressioni delle case farmaceutiche e incognite sull'efficacia
Alcune case farmaceutiche stanno provando a mettere a punto un vaccino ad hoc per migliorare la protezione contro la variante ma ci sono diversi ostacoli da superare
Gli scienziati e le case farmaceutiche continuano a lavorare al tentativo di mettere a punto una versione aggiornata di un vaccino in grado di aumentare l’efficacia contro la variante Omicron. Al momento, la quarta dose, per chi è prevista, viene somministrata con i vaccini del 2021, ossia quelli pensati e preparati per proteggere dal coronavirus originario di Wuhan.
Per ora non esiste una versione aggiornata per le varianti. Tuttavia i vaccini utilizzati risultano parecchio efficaci nel prevenire la malattia in forma grave, anche se proteggono poco dal contagio con Omicron. Laddove in autunno dovesse essere deciso di procedere con la quarta dose su larga scala, lo scenario potrebbe mutare.
Vaccino aggiornato contro Omicron: tentativi e ostacoli da superare
Pfizer, Moderna e Novavax – le case farmaceutiche che producono i vaccini attualmente utilizzati in Europa – stanno impiegando risorse e forze per progettare un vaccino aggiornato per la nuova variante. Pfizer e Moderna hanno cominciato con le sperimentazioni sugli uomini a gennaio. L’Ema aspetta i dati di sicurezza ed efficacia tra aprile e giugno. Appena saranno disponibili si avrà una risposta in merito all’efficacia o meno dell’aggiornamento. “Una possibile approvazione potrebbe arrivare in estate” ha spiegato Marco Cavaleri, responsabile dell’Ema per i vaccini e i farmaci anti Covid.
Per sperimentare il vaccino aggiornato, avere il via libera dalle autorità regolatorie e poi avviare la nuova produzione sono richiesti alcuni mesi. Stéphane Bancel, amministratore delegato di Moderna, presume che le prime fiale potrebbero essere pronte ad agosto, in tempo per un’eventuale campagna d’autunno. Pfizer aveva parlato di primavera-estate. Tuttavia, sull’efficacia del vaccino aggiornato ci sono ancora molte incognite.
I primi dati, avuti dai test condotti sugli animali (in genere fedeli a quelli inerenti alla nostra specie), non certificano un sostanzioso miglioramento relativo all’efficacia del vaccino adattato a Omicron rispetto a quelli già in uso.
Intanto Moderna sta somministrando ai volontari un vaccino cosiddetto bivalente, che ha sia metà dose di quello attuale sia metà di quello aggiornato. Per l’estate del 2023, l’azienda promette una fiala che contenga sia gli antigeni del Covid che quelli dell’influenza, per vaccinarci in una volta sola per entrambe le infezioni.
Pfizer invece sta procedendo con dei test con il solo vaccino aggiornato. Albert Bourla, amministratore delegato, ha riferito che l’azienda sta lavorando per avere il vaccino adattato a Omicron pronto entro l’estate. Se poi sarà il caso di utilizzarlo, dipenderà dallo scenario e dalle decisioni spettanti alle autorità regolatorie.
Quarta dose vaccino, la pressione delle case farmaceutiche
Per quel che riguarda l’Italia, per ora le persone immunodepresse e fragili sono le uniche per le quali è prevista la quarta dose. Negli Usa, Pfizer ha domandato l’autorizzazione a somministrare la quarta dose alle persone con più di 65 anni. Moderna invece ha chiesto di estendere la quarta iniezione a tutti.
La Food and drug administration americana darà le sue valutazioni ad aprile, ma non è assolutamente detto che darà il via alle richieste delle case farmaceutiche in relazione all’estensione della quarta dose. Resta il nodo principale da sciogliere: avere un vaccino più efficace contro Omicron. Al momento, nonostante studi e sperimentazioni, non è stata trovata una soluzione che sia nettamente più efficace rispetto ai vaccini già in commercio.
Iniezione di un vaccino anti Covid
Resta aggiornato sulle ultime news dall’Italia e dal mondo: segui Virgilio Notizie su Twitter.