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Vaccino AstraZeneca e trombosi, nuova ipotesi: parla Mantovani

L'immunologo Mantovani suggerisce una nuova ipotesi circa i casi di trombosi verificatisi dopo il vaccino di AstraZeneca

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Non si placano i timori e i dubbi sul vaccino di AstraZeneca, malgrado le rassicurazioni fornite dall’Ema a marzo dopo lo stop temporaneo a causa di alcuni casi di trombosi verificatisi dopo la somministrazione. Nuove indagini sono infatti in corso e non si esclude del tutto un nesso tra l’insorgere di trombosi e il vaccino di AstraZeneca, come riporta il Messaggero. Un nodo su cui l’Ema sarà chiamato nuovamente ad esprimersi in tempi brevi per chiarire le fasce d’età che potrebbero essere più soggette a questi eventi avversi.

Mantovani: “Casi gravi di trombosi forse causati da autoanticorpi”

In un’intervista del Corriere della Sera, l’immunologo dell’Humanitas Alberto Mantovani suggerisce una nuova ipotesi circa i casi di trombosi che si sono verificati dopo la somministrazione del vaccino di AstraZeneca. L’esperto ha dichiarato: “I casi gravi di trombosi osservati in relazione al vaccino potrebbero essere forse causati, secondo una recente pubblicazione, dalla formazione di autoanticorpi, come succede, in rarissimi casi, durante trattamenti con eparina“.

“Se confermata – ha aggiunto Mantovani – l’osservazione potrebbe guidare la diagnosi e la terapia di questi, pur molto rari, eventi avversi. Per ora l’analisi condotta da Ema sul vaccino Oxford AstraZeneca ha rassicurato sul fatto che non causi un aumento della frequenza di tromboembolia, aspettiamo ulteriori analisi”.

Dalla sua esperienza personale, il professor Mantovani non ha rilevato problematiche: “In Humanitas abbiamo vaccinato oltre 22 mila persone senza problemi inattesi. Aspettiamo altri dati, ma tre giovani donne della mia famiglia si sono vaccinate con Oxford AstraZeneca e io sono tranquillo”.

Remuzzi: “Se c’è alternativa, fare un altro vaccino”

Giuseppe Remuzzi, direttore del Mario Negri, è intervenuto ad “Agorà” su Rai 3 per esprimere il suo parere sul tema: “In generale AstraZeneca funziona benissimo per tutte le categorie di persone e protegge nella malattia grave al 100%, anche sopra i 60 anni, ma esiste un problema piccolo nelle dimensioni ma reale: questo vaccino nelle persone che hanno tra i 20 e i 50 anni, per il 90% donne, può indurre una forma rarissima di trombosi del seno venoso cerebrale”.

Remuzzi, pur riconoscendo i vantaggi del vaccino di AstraZeneca, ha suggerito l’ipotesi di utilizzare altri vaccini per le categorie più a rischio di trombosi: “Il rapporto rischi-benefici è straordinariamente positivo; si tratta di casi rarissimi, poche decine contro decine di milioni di vaccinazioni, ma il problema esiste e se c’è alternativa si può fare a quella categoria di persone un altro vaccino”.

Sileri: “Possibile che l’Ema sconsigli AstraZeneca a una determinata categoria”

Anche il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri si muove con cautela. A Radio 24 ha affermato: “È possibile, per maggiore precauzione, che l’Agenzia europea dei medicinali Ema indichi che per una determinata categoria è meglio non utilizzare il vaccino anti-Covid di AstraZeneca”.

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Vaccino AstraZeneca: cosa dice il nuovo foglietto illustrativo Fonte foto: ANSA
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