Vaccino AstraZeneca, stop in Danimarca: cosa è successo
Stop in Danimarca alla somministrazione del vaccino di AstraZeneca, dopo la comparsa di alcuni effetti collaterali gravi
Stop alla somministrazione del vaccino di AstraZeneca in Danimarca: come riporta l’Ansa, la decisione è stata presa dopo che in alcune persone sono emersi problemi di coagulazione del sangue. A destare preoccupazione, come ha spiegato l’autorità sanitaria danese, sono state “le notizie di gravi casi di coaguli di sangue in persone vaccinate con il vaccino anti Covid-19 di AstraZeneca”.
Tuttavia, “al momento non è stato determinato che ci sia un legame tra il vaccino e i coaguli di sangue”. La notizia ha però sollevato un certo clamore, in virtù del fatto che proprio qualche giorno fa il ministro Speranza aveva dato l’ok alla somministrazione del vaccino di AstraZeneca anche alle persone con più di 65 anni e in buona salute.
Anche Austria, Estonia, Lituania, Lussemburgo e Lettonia ne avevano sospeso l’utilizzo in attesa di approfondire le problematiche. In Austria, infatti, ha suscitato un certo clamore la notizia di una persona morta in seguito a una trombosi multipla e un’altra ricoverata in ospedale con embolia polmonare; entrambe avevano ricevuto il vaccino di AstraZeneca.
Vaccino AstraZeneca, la rassicurazione dell’Ema
A stretto giro, l’Agenzia europea per i medicinali ha fatto sapere in una nota che al momento “non ci sono indicazioni che il vaccino AstraZeneca abbia provocato trombosi”, dopo l’allarme lanciato in Austria. Rassicurazione rilanciata anche dal virologo Roberto Burioni su Twitter, che però ha definito vergognoso il silenzio di AstraZeneca: “Appena uscita una comunicazione tranquillizzante dell’Ema sulla questione vaccino AstraZeneca, nel silenzio vergognoso della casa farmaceutica che non è accettabile. Sono loro che dovrebbero dirci anche le virgole di cosa è successo”.
L’Aifa blocca un lotto di vaccino di AstraZeneca
Nel frattempo, l’Agenzia italiana del farmaco ha vietato l’utilizzo in Italia di un lotto del vaccino di AstraZeneca dopo alcuni episodi gravi: “In concomitanza temporale con la somministrazione di dosi appartenenti al lotto ABV2856 del vaccino AstraZeneca anti Covid-19″, l’Aifa “ha deciso in via precauzionale di emettere un divieto di utilizzo di tale lotto su tutto il territorio nazionale e si riserva di prendere ulteriori provvedimenti, ove necessario, anche in stretto coordinamento con l’Ema, agenzia del farmaco europea”.
Sono in corso “tutte le verifiche del caso” ma al momento non è stato stabilito un nesso tra gli episodi avversi e la somministrazione del vaccino, il cui lotto non è lo stesso di quelli distribuiti negli altri Paesi europei che ne hanno deciso la sospensione.
Stop AstraZeneca in Danimarca, cosa è successo
Søren Brostrøm, direttore della National Health Authority, ha precisato: “Siamo nel bel mezzo del più grande e importante programma di lancio di vaccinazioni nella storia danese. E in questo momento abbiamo bisogno di tutti i vaccini che possiamo ottenere. Pertanto, mettere in pausa uno dei vaccini non è una decisione facile“.
“Ma proprio perché vacciniamo così tanto – ha specificato Brostrøm – dobbiamo anche rispondere con tempestività quando si è a conoscenza di possibili gravi effetti collaterali. Dobbiamo chiarire questo aspetto prima di poter continuare a utilizzare il vaccino di AstraZeneca”.
Vaia: “Notizie non confortanti, aumenta l’incertezza dei cittadini”
Anche Francesco Vaia, direttore sanitario dello Spallanzani di Roma, ha commentato la notizia durante il convegno organizzato dalla Uil, “Vaccino per tutti!”: “Arrivano notizie non confortanti dalla Danimarca rispetto alla sospensione di un vaccino e questo non ci aiuta”.
In attesa di ulteriori accertamenti, ha sottolineato Vaia, “aumenta l’incertezza dei cittadini rispetto all’utilizzo di questo o quell’altro vaccino o di una supposta classificazione di vaccini cosiddetti di serie A e serie B”.
Nel frattempo è stato pubblicato dall’Aifa il secondo Rapporto sulla sorveglianza dei vaccini Covid-19, che ha fornito un aggiornamento sugli effetti collaterali osservati in Italia nel periodo dal 27 dicembre 2020 al 26 febbraio 2021.