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Vaccino, il caso dei 400mila "imbucati": interviene Sileri

Un terzo dei vaccinati in Italia non appartiene a categorie a rischio: il parere del viceministro della Salute Pierpaolo Sileri

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Sono 400mila le persone che hanno ricevuto il vaccino anti Covid in Italia senza essere operatori sanitari, ovvero quasi un terzo del totale. Sulla questione è intervenuto oggi il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri definendoli “imbucati” e ha annunciato provvedimenti per scoprire chi ha ricevuto il siero anti coronavirus.

“Voglio sperare – ha fatto sapere il viceministro intervistato a 24Mattino su Radio24 – che questi 400mila siano personale che lavora nelle strutture ospedaliere e nelle Rsa, quindi personale a rischio. Sono flussi di dati delle Regioni, che devono essere verificati”.

“Voglio sperare che non siano i cosiddetti ‘imbucati‘ che purtroppo abbiamo visto ampiamente in servizi televisivi e sui giornali. Questo sarebbe estremamente grave. E laddove sia accaduto, intervengano le autorità giudiziarie”, ha aggiunto.

Chi sono i 400mila vaccinati “non a rischio”: parla Anelli

Il caso dei 400mila italiani vaccinati senza che fossero classificabili come “a rischio” è esploso sabato 23 gennaio, dopo le dichiarazioni all’Ansa del presidente della Federazione nazionale degli ordini dei medici Fnomceo, Filippo Anelli.

“Circa 400mila dosi di vaccino anti-Covid, per la precisione 397.583 ad oggi, sono state iniettate a personale non sanitario e non appartenente ad aree a rischio – ha fatto sapere Anelli – si tratta, presumibilmente, di personale non sanitario che lavora negli ospedali, come il personale amministrativo“.

È “inaccettabile”, ha aggiunto Anelli, perché gli impiegati che hanno ricevuto la dose non sarebbero a rischio. Il presidente della Fnomceo ha anche ricordato come molti altri operatori sanitari, ad esempio odontoiatri e medici liberi professionisti, siano stati esclusi dalla prima fase della campagna.

Anche Carlo Palermo, segretario nazionale del sindacato dei medici, ha dichiarato che “sulla somministrazione dei vaccini si sono verificati un fatti spiacevoli: circa un terzo delle dosi somministrate sono andate a personale amministrativo. Io ne faccio una questione di funzioni svolte. Tutti i profili professionali che lavorano in prima linea dovrebbero avere una precedenza”.

Vaccino, le categorie sanitarie che non hanno la priorità Fonte foto: ANSA
Vaccino, le categorie sanitarie che non hanno la priorità
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