Vaccini Pfizer, Moderna e J&J. Aifa: "In arrivo milioni di dosi"
Il numero uno dell'Aifa assicura che a breve arriveranno milioni di dosi di vaccini Pfizer, Moderna e Johnson&Johnson
Il presidente dell’Agenzia italiana del farmaco Aifa Giorgio Palù, ospite a ‘Buongiorno’ su Sky Tg24, ha assicurato che nel secondo trimestre 2021 in Italia arriveranno parecchie dosi di vaccino. Nella fattispecie ha fatto riferimento ai sieri prodotti da Pfizer, Moderna e Johnson&Johnson, che hanno riscontrato per il momento meno problematiche rispetto al vaccino di AstraZeneca, in questi giorni passato al vaglio per capire se ci sia un nesso tra la sua inoculazione e i rarissimi casi di trombosi riscontrati in alcune persone dopo la somministrazione della prima dose.
“Nel secondo trimestre dell’anno – ha spiegato Palù a ‘Buongiorno’ – saranno in arrivo 17 milioni di dosi di vaccino anti Covid di Pfizer, e da J&J verso fine aprile ne arriveranno altre 7-10 milioni. Moderna arriverà in una quantità più bassa e CureVax arriverà un po’ più in là. Quindi abbiamo a disposizione dosi sufficienti per arrivare alla copertura prevista di 500mila vaccinati al giorno”.
Il raggiungimento di questa soglia, ha aggiunto il numero uno dell’Aifa, “dipenderà anche dagli arrivi dei prossimi giorni e dall’organizzazione, che però ha preso una marcia molto attiva”.
“Siamo arrivati a 250mila vaccinazioni al giorno, quando saremo a 500mila potremmo arrivare alle coperture che ci ha assicurato il generale Figliuolo e che ci mettono in sicurezza”, ha concluso Palù.
Proprio nelle scorse Figliuolo, commissario straordinario per l’emergenza Covid-19, dopo il vertice governo-Regioni in cui si è deciso come procedere con la somministrazioni delle dosi AstraZeneca, ha dichiarato che il piano vaccinale “non cambia” e che entro fine aprile si deve “arrivare a 500mila dosi giornaliere”.
Il generale ha aggiunto che da ora “l’inoculazione del vaccino AstraZeneca è aperta alla platea dei 60-79 anni, mentre gli under 60 che hanno già ricevuto la prima dose, riceveranno anche la seconda”. Dichiarazioni che non hanno trovato d’accordo il virologo Andrea Crisanti che ha espresso il proprio disappunto sulla vicenda.