Vaccini efficaci sulle varianti: quali sono, l'Ema si pronuncia
Ema: vaccini Moderna, Pfizer-Biontech e Johnson&Johnson efficaci contro le varianti Covid, problemi per AstraZeneca su quella sudafricana
Marco Cavaleri, responsabile della strategia vaccini dell’Ema, dai primi studi effettuati, rende noto che è emerso che i vaccini a Rna messaggero “hanno un’ottima efficacia contro le nuove varianti del Covid. Allo stesso modo, anche il Johnson&Johnson è risultato efficace”. “Secondo un piccolo studio su 2.000 casi, il vaccino AstraZeneca è risultato invece non efficace contro la variante sudafricana“, ha aggiunto Cavaleri che, nel corso di un’audizione alla commissione Sanità del Parlamento europeo, ha inoltre detto che si sta “lavorando per accelerare l’autorizzazione di nuovi siti di produzione per AstraZeneca entro il mese in modo da aumentare le forniture in tutta l’Ue”.
Cavaleri, nelle scorse ore, è anche intervenuto a Radio24 parlando dello Sputnik, dichiarando che si tratta di “un vaccino ben disegnato” e che “merita l’interesse di tutti”. “Siamo ben lieti – ha continuato – di collaborare con l’azienda produttrice e vedere se possiamo utilizzarlo in Europa, ma dobbiamo verificare gli standard di produzione rispetto alle aspettative. C’è un programma in corso e nelle prossime settimane vedremo se riusciremo ad approvare il vaccino. Ma prima della fine di aprile non saremo pronti per dare l’ok a Sputnik, più probabile maggio”.
Per quel che riguarda i casi di morte avvenuti dopo la somministrazione del vaccino AstraZeneca ha detto che “ad oggi il nesso di causalità non c’è” e che “giovedì il comitato raccoglierà tutti i dati” e si deciderà allora “se fare qualcosa o meno”.
“La posizione dell’Ema – ha aggiunto – sul vaccino AstraZeneca non è cambiata rispetto alla settimana scorsa, il nesso causalità non è stabilito quindi riteniamo il vaccino mantiene un rapporto rischi-benefici positivo quindi non c’è ragione di interromperne l’uso. Poi, capiamo la posizione degli stati membri e che in via precauzionale si preferisca aspettare che concludiamo le nostre indagine”.
“Giovedì il nostro comitato di farmacovigilanza rivedrà tutti i dati che abbiamo raccolto, i dati che arrivano dalla Norvegia, e in base a questi decideremo se c’è qualcosa di cui preoccuparci o se possiamo andare avanti come prima”, ha concluso.