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Vaccinazioni contro influenza e Covid, 5 regole per convivere con entrambi i virus: i consigli di Pregliasco

Al via la campagna vaccinale, dal virologo Fabrizio Pregliasco i preziosi consigli per la stagione in cui si sommeranno influenza, virus parainfluenzali e Covid

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Quest’anno la campagna vaccinale contro l’influenza inizia prima. Alcune Regioni, come il Lazio, hanno deciso di anticipare l’offerta all’1 ottobre, come già programmato in Lombardia e come avviene anche in Emilia-Romagna, Veneto e altre zone d’Italia. Un’attenzione particolare è riservata agli over 65, soprattutto dopo le raccomandazioni del Ministero della Salute. Quest’inverno, infatti, la circolazione del virus influenzale si somma a diversi altri virus parainfluenzali e al Covid, creando un mix che, stando a quanto accaduto in Australia (dove l’inverno è coinciso con la nostra estate) ha provocato un elevato numero di casi. “La scorsa settimana c’è stato un aumento, occorre seguire 5 regole di buon senso”, spiega Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università degli Studi di Milano, ai microfoni di Virgilio Notizie.

Influenza, al via le vaccinazioni

Tra le prime Regioni a iniziare con la somministrazione dei vaccini c’è la Lombardia, il cui assessore al Welfare, Guido Bertolaso, ha invitato i cittadini “a vaccinarsi“, rivolgendosi soprattutto alle categorie più esposte perché “l’influenza può non essere così banale come qualcuno pensa, solo nella scorsa stagione 150 persone sono state ricoverate in terapia intensiva e abbiamo avuto anche 51 decessi“.

Bertolaso ha anche ricordato “che il vaccino, oltre a evitare queste gravi conseguenze, ci protegge dal dover stare a letto con la febbre, perdere giorni lavorativi, dover sospendere le nostre attività quotidiane familiari e sociali”.

virologo fabrizio pregliascoFonte foto: ANSA
Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università degli Studi di Milano, in uno scatto del 2021

La concomitanza tra influenza e Covid: i rischi

Una particolare preoccupazione deriva dal rischio di concomitanza tra influenza e Covid, sulla scia di quanto accaduto in Australia.

In Lombardia, ad esempio, si è già assistito a un rialzo di casi in anticipo rispetto allo scorso anno.

Per questo l’amministrazione sta promuovendo la co-somministrazione con i vaccini anti-Covid e, per le categorie a rischio, con i vaccini per pneumococco, Herpes zoster, difterite-tetano-pertosse (con particolare attenzione alle donne incinte).

Per bambini e adolescenti (età compresa tra 2 e 17 anni) è possibile ricorrere anche all’immunizzazione tramite spray nasale, meno invasivo e fastidioso.

Il problema può essere rappresentato dalla sovrapposizione di più virus, come quelli:

  • influenzali;
  • parainfluenzali;
  • respiratori;
  • responsabili del Covid.

La campagna di vaccinazione non si è mai fermata – spiega la Regione Lombardia – e sono già attualmente disponibili nuove formulazioni adattate del vaccino (anti-Covid, ndr), pensate per contrastare le varianti circolanti più recenti (attualmente il vaccino è aggiornato alle varianti JN.1).

E ancora: “La vaccinazione anti-Covid ha una valenza annuale, analogamente alla vaccinazione antinfluenzale, e deve essere eseguita a distanza di almeno 3 mesi da un’altra vaccinazione anti-Covid. Inoltre, un’infezione recente da Sars-CoV-2 non rappresenta una controindicazione alla vaccinazione”.

A chi è consigliato il vaccino

Il Ministero della Salute raccomanda la vaccinazione anti-influenza, offerta gratuitamente, a:

  • chi ha almeno 60 anni;
  • donne incinte o in post gravidanza;
  • bimbi tra 6 mesi e 6 anni;
  • chi è affetto da malattie croniche che espongono a un maggior rischio di complicanze in caso di influenza (cardiopatici, per esempio);
  • persone ricoverate in strutture di lungodegenza;
  • familiari di soggetti ad alto rischio di complicanze;
  • addetti a servizi pubblici di interesse sociale (come medici e personale sanitario in generale, lavoratori del comparto socio-assistenziale, forze di polizia e vigili del fuoco).

L’intervista a Fabrizio Pregliasco

L’influenza in arrivo potrebbe avere conseguenze più pesanti rispetto allo scorso anno?

“La pesantezza della stagione è legata al numero di casi: crescendo, aumentano anche quelli severi. Ma per ora preoccupa la possibile sovrapposizione tra influenza e Covid”.

Qual è l’attuale andamento?

“Siamo in una fase di salita dei casi, nell’ambito di un andamento che è paragonabile a quello di un’onda, quindi con alternanza di risalita e decrescita. I numeri recenti non solo da sottovaluta, visto che la scorsa settimana si sono registrate 112 vittime in Italia per Covid, con circa 70 ricoveri in terapia intensiva. La convivenza con questa patologia, quindi, non va sottovalutata, specie se unita all’arrivo dell’influenza”.

Come si può convivere, dunque?

“Ci sono 5 regole per convivere nel miglio modo possibile: 1) Il buon senso, che significa seguire le raccomandazioni di igiene e protezione che ormai dovremmo aver imparato a conoscere. Per esempio, lavarsi le mani, evitare sbalzi termici, indossare la mascherina se si è fragili o si è in contatto con persone fragili; 2) vaccinarsi contro influenza e Covid, specie se soggetti a rischio; 3) ricorrere a un’automedicazione responsabile cioè, se si è soggetti sani e giovani, utilizzare antinfiammatori per ridurre la sintomatologia, ma senza cancellarla del tutto, altrimenti diventa difficile poter intercettare una eventuale evoluzione più negativa della malattia; 4) assumere il Paxlovid, in caso di soggetti fragili e previo tampone. Oggi disponiamo di questo farmaco, che consiste di pastiglie, che rappresenta una terapia orale molto utile per i pazienti che ne hanno necessità e che può essere prescritta dal medico di famiglia; 5) infine, no all’antibiotico: le forme virali non devono essere trattate con questo tipo di medicinali”.

Ma come si riconosce una influenza virale rispetto ad altre forme di malanni di stagione?

“L’influenza per essere tale ha tre caratteristiche specifiche, che rimangono tali a prescindere dal singolo ceppo stagionale. La prima è l’insorgenza brusca della febbre, oltre 38; ci devono anche essere dolori muscolari e articolari, con sintomi generali come la stanchezza; infine, deve essere presente anche e un almeno respiratorio, come ad esempio il naso chiuso o che cola. Questi sono tratti sempre comuni e che contraddistinguono i virus influenzali rispetto agli altri della grande famiglia virus che ne comprende oltre 260”.

Cosa fare nel caso in cui ci fosse sovrapposizione tra influenza e Covid?

“Se si è soggetti giovani e sani, ci si limita a un approccio uguale a quello di tutte le forme respiratorie, quindi come detto un ricorso autonomo ad antinfiammatori. Nell’anziano fragile, invece, occorre rivolgersi al medico per la terapia più adatta. Ricordiamo che le nuove varianti sono immuno-evasive, quindi si diffondono, ma in generale sono un po’ meno aggressive, in considerazione anche del fatto che pressoché tutti hanno un’immunità ibrida, data dall’aver fatto la malattia e/o dall’essersi vaccinati, o entrambi i casi”.

Ci si può vaccinare contemporaneamente contro influenza e Covid?

“Sì, non ci sono controindicazioni, basta effettuare la somministrazione su due braccia diverse o ad almeno due centimetri di distanza tra una iniezione e l’altra”.

Gli altri interventi sui virus di Fabrizio Pregliasco.

fabrizio-pregliasco-influenza-covid-vaccinazioni Fonte foto: ANSA
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