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Usigrai contro la Rai per l'addio de I soliti ignoti, sul Nove insieme ad Amadeus: duro attacco ai dirigenti

Usigrai all'attacco dei vertici Rai sul passaggio di "Soliti ignoti" e di Amadeus al Nove: "Così si perdono contratti pubblicitari e pubblico"

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Vincenzo Corrado

GIORNALISTA

Giornalista professionista. Negli ultimi 16 anni ha ricoperto i ruoli di redattore, caposervizio e caporedattore per diverse testate locali e nazionali occupandosi di cronaca, cultura e sport. Attualmente direttore di una rivista di racconto sportivo

Il passaggio di Amadeus dalla Rai al Nove continua a far discutere. Lunedì 3 giugno l’Usigrai ha rilasciato una nota riguardo “Soliti ignoti”, format per cui l’azienda di viale Mazzini non ha rinnovato i diritti e che traslocherà insieme al conduttore uscente di Sanremo sul canale edito da Warner Bros. Discovery Italia.

Usigrai all’attacco su “Soliti ignoti” che trasloca sul Nove con Amadeus

Il comunicato del sindacato dei giornalisti Rai critica apertamente la scelta di lasciare alla concorrenza un programma di successo che ha fatto le fortune dell’azienda negli ultimi anni.

In particolare l’accento viene posto sui risvolti economici derivanti dalla perdita di uno dei format di punta:

Se Amadeus lascia la Rai e si porta via anche i format di successo, il problema per l’azienda non è di poco conto. In ballo ci sono contratti pubblicitari e pubblico che potrebbero insieme cambiare canale.

L’affondo dei giornalisti della tv pubblica arriva dopo che Laura Carafoli, responsabile dei contenuti del gruppo Warner Bros. Discovery per il Sud Europa, ha annunciato in un’intervista a Repubblica che Amadeus condurrà sul Nove il programma che andrà in onda con il titolo originale “Identity”.

Il presentatore ha firmato un contratto della durata di quattro anni.

Tagli e pochi investimenti: la nota del sindacato

Nel documento l’Usigrai lamenta anche il peggioramento delle condizioni di lavoro dei giornalisti.

In particolare vengono citati “tagli alle retribuzioni”, “azzeramento degli investimenti sulle news” e “riduzione degli organici”.

Il sindacato, inoltre, dichiara senza mezzi termini di non credere alle rassicurazioni arrivate recentemente dai vertici aziendali circa il mantenimento del livello occupazionale attuale.

La richiesta di un cambio di rotta radicale

L’Usigrai conclude la nota chiedendo quindi un cambio di rotta radicale per un'”informazione che sia realmente al servizio dei cittadini e non megafono di interessi particolari”.

Insomma, stando al sindacato, perdere Amadeus, “Soliti ignoti” e tutto ciò che ne consegue, non sarebbe altro che l’ennesima scelta da censurare della dirigenza Rai.

Fonte foto: ANSA

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