Uragano Beryl senza freni nei Caraibi, 9 morti ma gli esperti è solo l'inizio: il video del disastro
L'uragano Beryl sta devastando i Caraibi, ha già causato 9 morti ma per gli esperti potrebbe essere solo l'inizio di una stagione violenta
Almeno 9 morti, forse 10. Difficile contarle, perché l’uragano Beryl spazza tutto quello che c’è sulla sua strada anche in zone poco abitate. I Caraibi sono devastati, dopo la Giamaica sono Honduras e Messico le nazioni già entrate in allerta. Anche perché secondo gli esperti l’uragano Beryl potrebbe essere solo l’inizio di una stagione violenta. Il video del disastro.
- Il bilancio dei morti dell'uragano Beryl
- Honduras e Messico in allerta
- Il dolore di Re Carlo III
- L'allarme degli esperti: perché Beryl "è solo l'inizio"
Il bilancio dei morti dell’uragano Beryl
Giovedì 4 luglio è salito ad almeno 9 morti il bilancio delle vittime dell’uragano Beryl, che ora si dirige verso la Giamaica.
È stato declassato a un uragano di categoria 4, che è il secondo livello più alto, dopo che martedì 2 luglio gli era stata riconosciuta la categoria 5, la più alta.
Gli effetti dell’uragano Beryl nella Repubblica Dominicana
Il timore è che il numero delle vittime possa aumentare man mano che si conoscerà l’entità dei danni.
Honduras e Messico in allerta
Dopo la Giamaica è l’Honduras che si sta preparando all’arrivo di Beryl.
Nel Paese è stata emessa un’allerta verde per 72 ore su tutto il territorio.
Prima arriveranno le piogge moderate, poi forti, quindi i temporali.
Anche il Messico ha alzato la guardia, l’uragano dovrebbe arrivare entro l’alba di venerdì 5 luglio: è già scattata l’allerta arancione in diverse città (gialla in tutte le altre).
Scuole chiuse, così come l’aeroporto di Tulum.
Il dolore di Re Carlo III
Particolarmente toccato dalla devastazione che Beryl lascia dietro di sé è Re Carlo III.
Il sovrano ha diffuso un messaggio di solidarietà alle persone colpite dall’uragano, anche perché nei Caraibi ci sono Stati del Commonwealth – fra le ex colonie del defunto Impero britannico – che riconoscono tuttora il monarca di casa Windsor formalmente come capo di Stato.
L’allarme degli esperti: perché Beryl “è solo l’inizio”
La Noaa – l’Autorità americana per la meteorologia e l’oceanografia – aveva previsto questo disastro a maggio.
Di fatto, aveva preannunciato “una stagione degli uragani più intensa della norma”, a causa delle temperature dell’oceano Atlantico più alte di 2-3 gradi rispetto alla media, equivalenti a quelle normali ad agosto.
Secondo gli esperti sono state proprio queste temperature elevate ad alimentare l’uragano Beryl: e lo faranno fino a ottobre-novembre.