Unghie finte vietate a scuola perché pericolose per la salute: quando la manicure al gel può fare male
In una scuola in provincia di Torino sono state vietate le unghie finte perché “pericolose” per la salute: secondo uno studio sono cancerogene
Unghie finte vietate a scuola. A metà marzo 2023, la preside dell’Istituto comprensivo di Alpignano, in provincia di Torino, ha avuto una eco nazionale. Non solo perché il divieto non è piaciuto alle studentesse, ma anche perché è arrivato dopo un recente studio che è tornato a indicare la manicure permanente o semipermanente come potenzialmente cancerogena.
Cosa dice lo studio
La ricerca, che arriva dopo precedenti indagini che avevano indicato un nesso tra un aumentato rischio di tumore alla pelle e l’uso abituale di unghie finte, è stata condotta da un team della University of California e ha destato allarme.
Ma cosa c’è di vero? E perché il gel per unghie è stato considerato “pericoloso” anche nella scuola torinese? Lo abbiamo chiesto a Cristina Guerriero, dermatologa del Policlinico Gemelli di Roma.
L’intervista a Cristina Guerriero
L’intervista a Cristina Guerriero, che ai microfoni di Virgilio Notizie ha affrontato il tema della sicurezza della manicure a partire dal caso di cronaca di Alpignano.
La preside della scuola ha spiegato il divieto facendo riferimento a “motivi di salute”. Cosa ne pensa?
“Ho letto di questa notizia su diverse testate giornalistiche e l’ho trovata piuttosto interessante, infatti non è comune negli istituti del nostro paese implementare regole di questo tipo. Comunemente sono le scuole anglosassoni ad applicare regole più rigide circa l’abbigliamento e gli accessori concessi in ambiente scolastico. Sicuramente dobbiamo cercare di assecondare il cambiamento di stile dei più giovani, cercando però di dargli consigli utili al fine di preservare la loro salute e sicurezza, motivo per cui, da dermatologa penso sia importante curare le unghie come qualsiasi altra parte del corpo, evitando di incorrere in rischi per la salute collettiva”, spiega Guerriero.
Ma quali sono, nello specifico, i rischi per la salute?
“Trovo che quella torinese sia un’iniziativa importante in quanto l’eccesso di utilizzazione di unghie ricostruite e i materiali acrilici con cui vengono colorate possa impattare negativamente sulla salute. Inoltre le unghie molto lunghe possono portare anche ad acquisire posture scorrette durante la scrittura, causando così problematiche a livello del rachide. Inoltre non dobbiamo dimenticare il rischio infettivo che questa pratica potrebbe comportare: vari microorganismi, infatti, possono nascondersi facilmente al di sotto di unghie lunghe ed essere così fonte di infezioni qualora una parte della cute venga traumatizzata”, spiega la dermatologa.
Uno studio da poco pubblicato su Nature Communications ha indicato i rischi di tumori alla pelle, legati non tanto gli smalti quanto le lampade UV impiegate per l’asciugatura. Ci sono altri studi che vanno nella stessa direzione?
“Ho personalmente letto questo studio e devo ammettere che i dati parlano chiaro: in una piccola percentuale di persone che utilizzano abitualmente lampade UV necessarie per la fissazione dello smalto esiste un aumentato rischio di sviluppare tumori cutanei – afferma Guerriero – In particolare, lo studio pubblicato nel 2022 su Nature da Maria Zhivagui et alias ha dimostrato che le radiazioni emesse dalle lampade UV utilizzate per asciugare gli smalti possono danneggiare il DNA di cellule dermiche ed epidermiche causando mutazioni genomiche permanenti, incrementando così il rischio di sviluppare patologia neoplastiche cutanee”.
C’è quindi da preoccuparsi o da smettere di ricorrere alle unghie al gel?
“Va detto che un altro studio meno recente, pubblicato nel 2020 sulla rivista Clinical and Aesthetic Dermatology da Chelsea T. Schwartz ha dimostrato che pare non esserci una netta correlazione tra l’utilizzo di lampade UV per manicure e aumentato rischio di sviluppare tumori cutanei, specialmente nelle pazienti di età inferiore ai 40 anni. Al momento ritengo sia necessario attendere la pubblicazione di altri studi per poter dare un parere definitivo, in quanto solo i dati possono fornirci una visione più chiara”, commenta l’esperta.
Quali precauzioni occorrono, dunque, prima di procedere con l’applicazione delle unghie finte? Meglio rivolgersi a studi specializzati che forniscano garanzie sui prodotti?
“Una buona pratica prima di sottoporsi all’applicazione di unghie finte è l’applicazione di filtri solari, tanto meglio se waterproof così che la loro efficacia non diminuisca a seguito del lavaggio delle mani. Ritengo inoltre sia sempre consigliato rivolgersi a esperti del settore che possano consigliarci quali prodotti sono più sicuri e adatti alle nostre esigenze”, consiglia Guerriero.
E se si opta per il fai-da-te? Cosa controllare sulle etichette: esistono prodotti più “sicuri”?
“Qualora si opti per il fai-da-te è necessario scegliere prodotti certificati e strumentazione sterile. Alcune molecole, che anni fa erano comunemente contenute negli smalti per unghie, possono essere altamente pericolose per la salute: per esempio, la formaldeide, notoriamente cancerogena, il toluene che può causare importanti reazioni allergiche e irritative e anche il dibutilftalato, che potrebbe alterare la funzionalità ormonale. Dobbiamo quindi propendere per l’utilizzo di prodotti che non contengano queste molecole”, sottolinea l’esperta.
Infine, c’è un’età minima in cui iniziare a ricorrere, secondo lei, alle unghie finte o comunque in generale a smalti, senza incorrere in rischi?
“No, non ci sono limiti di età in cui iniziare a sottoporsi all’applicazione di unghie finte oppure di smalti. L’importante, però, è affidarsi a centri certificati e utilizzare schemi solari prima di sottoporsi a tali procedure”, conclude la dottoressa Guerriero.