Un razzo esplode contro la luna, è giallo: mistero su chi l'abbia lanciato, cosa è successo
Un misterioso razzo ha colpito la luna nel mese di marzo, provocando un doppio cratere mai visto prima: giallo su chi è è stato a lanciarlo in orbita
Un misterioso razzo si è schiantato contro la luna nel mese di marzo, provocando un doppio cratere largo circa 28 metri. A confermarlo è la Nasa, attraverso le immagini diffuse dal Lunar Reconnaissance Orbiter (Lro), la navicella robotica attualmente in orbita attorno alla luna.
Cosa hanno scoperto i ricercatori
Lo schianto sarebbe avvenuto vicino al Hertzsprung, il grande cratere lunare di 536,37 km situato nella parte nord-orientale della faccia nascosta della Luna, intitolato all’astronomo danese Ejnar Hertzsprung.
Un ricercatore statunitense, secondo il Daily Mail, ha scoperto che il corpo del razzo sfrecciava verso la luna a gennaio prima di schiantarsi contro la luna il 4 marzo 2022, ma la sua identità è ancora sconosciuta.
L’ipotesi è che il razzo sia stato mandato in orbita anni fa, ma né la Cina né gli Stati Uniti hanno rilasciato dichiarazioni in merito o confermato l’accaduto.
Lo schianto
Mark Robinson, professore di esplorazione della Terra e dello spazio all’Arizona State University, ha affermato che l’oggetto pesava circa quattro tonnellate e viaggiava a 5.700 miglia orarie (circa 9.000 km l’ora) prima dell’impatto.
“L’identità del corpo del razzo rimane poco chiara”, ha affermato la Nasa. Il doppio cratere potrebbe indicare che il corpo del razzo aveva grandi masse a ciascuna delle sue estremità.
Un doppio cratere inedito
È la prima volta in assoluto che un razzo si schianta contro la luna provocando un cratere orientale di 59 piedi (18 metri) di diametro, sovrapposto a un cratere occidentale di 52 piedi (16 metri) di diametro.
La Nasa ha affermato, infatti, che nessun altro impatto di razzi sulla luna nella storia aveva mai causato un doppio cratere prima d’ora, sebbene ve ne siano anche più grandi, sempre causati dall’uomo. Il razzo misterioso è stato inizialmente identificato da Bill Gray, un ricercatore indipendente e sviluppatore del software astronomico Project Pluto.
Nel 2021, un esperto della Commissione europea ha spiegato che i detriti indesiderati lasciati dagli esseri umani nell’orbita terrestre bassa sono diventati l’equivalente di una “nuova isola di plastica alla deriva”.