Un minuto di silenzio a Firenze per gli operai morti: c'erano il sindaco Nardella e il cardinale Betori
Il sindaco Nardella e il cardinale Betori chiedono che oltre alla logica del profitto si rispettino anche legalità e sicurezza
Sabato 17 febbraio è stata indetta una giornata di lutto cittadino a Firenze per il crollo nel cantiere Esselunga che è costato la vita a 5 operai. Il sindaco Dario Nardella e le autorità cittadine hanno partecipato al minuto di silenzio. Sul palco allestito di fronte a Palazzo Vecchio c’era anche il cardinale Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze. La piazza era gremita di gente raccolta in un commosso silenzio.
- A Firenze un minuto di silenzio in memoria degli operai morti
- Il commento del sindaco Nardella
- Il cardinale Betori contro i subappalti
A Firenze un minuto di silenzio in memoria degli operai morti
Sul palco anche la giunta cittadina, il presidente della Toscana Eugenio Giani e diversi esponenti della politica e dei sindacati.
Piazza della Signoria, di solito traboccante di vivacità, si è fermata per un minuto alle ore 15:00 in segno di cordoglio per le vittime del cantiere di via Mariti.
Prima del minuto di silenzio per i 5 operai morti, nella piazza sono risuonati i rintocchi della Martinella, la campana che a Firenze durante il Medioevo veniva suonata ininterrottamente a monito del popolo in occasione di una guerra.
Al termine della cerimonia, alcuni cittadini hanno gridato “basta!”, “ci vogliono i fatti” e “non si può morire a 24 anni in un cantiere”.
Fortunatamente alcuni operai sono sopravvissuti al crollo nel cantiere Esselunga.
Il commento del sindaco Nardella
“Sono colpito nel vedere tutti questi cittadini qui, è il segno che questa tragedia ha lasciato tutti sgomenti e di una comunità che nel lutto si raccoglie intorno ai familiari delle vittime. Un signore ha detto che ci vogliono i fatti e ha ragione”, ha poi detto a margine Nardella.
“Oggi – ha aggiunto – il principio è che la tutela della libertà di concorrenza viene prima della legalità e della sicurezza dei lavoratori. Noi dobbiamo invertire questo meccanismo, viene prima la sicurezza dei lavoratori e la legalità, poi le regole della libertà della concorrenza di cui si occupa l’Europa”. Nardella si associa a chi contesta in piazza: anche lui invoca “regole e fatti”.
Il cardinale Betori contro i subappalti
“Mi meraviglia molto la linea legislativa liberalizzante dell’Europa che ha tolto ogni freno ai subappalti senza più nessuna capacità di regolarizzare questo sistema”, ha commentato il cardinale Giuseppe Betori.
“Non è liberalizzazione quello che dobbiamo inseguire ma è la dignità delle persone che deve essere sempre assicurata”, ha aggiunto a margine del minuto di silenzio.