Ufficiale dell'Accademia militare Modena accusato di abuso di autorità e sessismo: "Molestie continue a donne"
Giampaolo Cati, ufficiale dell'Accademia militare di Modena, è accusato di stalking nei confronti di 11 subalterni, sottoposti a atti umilianti
Un ufficiale dell’Accademia militare di Modena è stato accusato di molestie e stalking ai danni del personale, con diversi comportamenti lesivi che comprendono commenti sessisti, body shaming, minacce e abuso di autorità. Il tenente colonnello Giampaolo Cati, ex capo del centro ippico militare dell’Accademia modenese, avrebbe inflitto a 11 militari, sette uomini e quattro donne, atti punitivi ed umilianti. Dopo l’avviso di fine indagine, tutto lascia presagire il rinvio a giudizio per il militare che, dopo le denunce ricevute, era stato trasferito ad altra mansione in attesa degli sviluppi sul suo caso.
- Le molestie dell'ufficiale dell'Accademia militare di Modena
- Le presunte molestie e abusi di Giampaolo Cati
- Il commento del sindacato Carabinieri
Le molestie dell’ufficiale dell’Accademia militare di Modena
Il fascicolo della Procura di Modena ipotizza per il tenente colonnello Giampaolo Cati i reati di stalking, violenza privata con abuso dei poteri e di autorità, oltre a quello di minacce ai propri subalterni nella scala gerarchica.
L’indagine sul militare 45enne si sviluppa in relazione a fatti verificatisi tra il 2019 e il 2021, quando ricopriva il ruolo di capo del centro ippico militare dell’Accademia di Modena. L’ufficiale, difeso dagli avvocati Guido Sola e Francesca Romana Pellegrini, è stato destinatario di un avviso di fine indagine, firmato dal pm Francesca Graziano, con la forte probabilità di andare a processo.
Il tenente colonnello Giampaolo Cati è accusato di stalking e molestie, perpetrati all’Accademia militare di Modena
A difendere le presunte vittime dell’ufficiale l’avvocato Massimo Strampelli, che ha nel suo bagaglio la gestione del caso di “nonnismo” subito da Giulia Schiff, ex allieva ufficiale, presso l’Aeronautica di Latina.
Le presunte molestie e abusi di Giampaolo Cati
Secondo l’accusa, il tenente colonnello Giampaolo Cati si sarebbe reso protagonista di varie vessazioni nei confronti di 11 militari, sia uomini che donne, sottoposti a punizioni umilianti. Esempio emblematico, in questo senso, la costrizione al lavaggio degli organi genitali dei cavalli.
Allo stesso tempo, a Cati vengono attribuite frasi sessiste ed episodi di body shaming, fra battute piccanti e commenti poco graditi sull’aspetto fisico. Una condotta che sarebbe stata inoltre tenuta in modo continuativo e ripetuto.
Il commento del sindacato Carabinieri
Con la notizia della chiusura dell’indagine, il sindacato dei Carabinieri ha paventato l’eventualità di costituirsi parte civile. “Attenderemo gli sviluppi investigativi della magistratura” ha fatto sapere Giovanni Morgese, segretario regionale del Nuovo Sindacato Carabinieri in Emilia-Romagna.
“Se dovesse avviare un procedimento penale a carico dell’istruttore, Nsc, Nuovo Sindacato Carabinieri, Segreteria Regione Emilia Romagna, valuterà se costituirsi parte civile dando mandato ai propri legali”.