Udine, rivolta migranti. Dipendente comunale: "Forni crematori"
Un responsabile comunale della Protezione Civile ha invocato i forni crematori dopo una rivolta dei migranti
All’interno dell’ex caserma Cavarzerani di Udine è scoppiata una rivolta di migranti: ieri in 400 hanno innescato disordini con grida, pietre contro la polizia e roghi. Le stesse scene si sono ripetute anche oggi: i rifugiati protestano per lo stato di quarantena imposta dal sindaco di Udine Pietro Fontanini.
La “soluzione” proposta dal responsabile della Protezione civile di Grado, Giuliano Felluga, ha indignato in molti sui social network: “Non preoccupatevi – ha scritto su Facebook -, stiamo organizzando gli squadroni della morte e nel giro di due giorni riportiamo la normalità… “.
“Quattro taniche di benzina e si accende il forno crematorio, così non rompono più”, ha aggiunto per poi dire: “A Grado ci sono persone che metterebbero la firma per avere la roba da mangiare che loro buttano via. E noi sappiamo solo assistere gli stranieri e i nostri non li aiutiamo”.
Parole “gravissime, inaccettabili e vergognose”, ha tuonato Ilaria Cecot, ex assessore provinciale. Durissima la reazione anche da parte della Cgil regionale, che ha chiesto alle autorità e al sindaco di Grado di condannare le frasi di Felluga e di prendere provvedimenti, proprio perché si tratta di un dipendente comunale.
Frasi contro i migranti, la decisione del sindaco
“Ho provveduto alla immediata sospensione dal ruolo di coordinatore della Protezione civile comunale e anche promosso un’azione disciplinare nei suoi confronti, essendo anche un nostro dipendente municipale”: lo ha detto, come riporta Ansa, il sindaco di Grado (Gorizia), Dario Raugna.
“Mi dissocio in maniera netta da queste affermazioni che peraltro portano discredito all’intera Protezione civile – ha aggiunto Raugna – e non mi do pace per questo terribile scivolone da parte di una persona che si è sempre distinta per generosità”,
Migranti, la situazione a Udine
Intanto la situazione tra i migranti sembra ora tornata alla calma alla ex caserma di Udine, anche per il costante presidio delle forze dell’ordine.
La notte scorsa, come riporta Ansa, proteste si sono verificate per contestare il sovraffollamento anche nell’ala del seminario arcivescovile di Castellerio di Pagnacco, dedicata all’accoglienza dei migranti in base a un accordo sottoscritto con la Prefettura di Udine: in una nuova tendopoli allestita ieri vengono ospitati circa 40 migranti rintracciati nelle Valli del Natisone.