Ucraina, parla il generale Serino: "Esercito russo arretrato tecnologicamente, combatte come 30 anni fa"
Per il generale Pietro Serino Putin non è riuscito a portare a termine una guerra lampo in Ucraina a causa dell'arretratezza tecnologica dell'esercito
L’arretratezza tecnologica dell’esercito russo è la causa principale delle difficoltà incontrate nell’avanzata nel territorio ucraino. Ne è convinto il generale di corpo d’armata Pietro Serino, che ha analizzato i primi due mesi di guerra in una lunga intervista rilasciata al Corriere della Sera. Comunicazioni e tecnologia, spiega il generale, sono fondamentali durante le guerre, soprattutto per gli eserciti moderni: “Se non sono capaci di sfruttare gli accessi alla tecnologia cyber e al dominio dello spazio, gli eserciti moderni possono entrare in grande difficoltà”, ha detto il militare.
- Ucraina, Serino: "La copertura aerea è diventata rischiosa"
- Ucraina, perché la guerra lampo è rimasta sulla carta
- Ucraina, Zelensky a Putin: "Prevedeva di conquistarci in 72 ore"
Ucraina, Serino: “La copertura aerea è diventata rischiosa”
Secondo il generale Serino “si è discusso per settimane sulla consistenza delle forze in campo ma si sa poco della natura degli avversari sul campo” poiché “le risorse umane sono fondamentali, ma le truppe senza la padronanza dei mezzi tecnologici alla fine soccombono“.
Una differenza notata dall’esperto, per esempio, sta nella copertura delle forze corazzate che i russi fanno con aerei e elicotteri “che oggi non sono in grado di sopravvivere al moderno campo di battaglia” dominato da missili spalleggiabili che rendono “troppo rischiosa la copertura aerea”. Questo modello, in voga negli anni ’90, secondo Serino “oggi non paga più”.
Ucraina, perché la guerra lampo è rimasta sulla carta
Questa arretratezza tecnologica dell’esercito russo, dunque, è una delle principali cause del fallimento della guerra lampo pensata da Putin alla fine di febbraio per la sua “operazione speciale”.
Un ruolo primario, ovviamente, lo ha avuto anche il grande aiuto militare fornito dai Paesi Nato all’Ucraina, che ha potuto organizzare una resistenza che al Cremlino, probabilmente, non si aspettavano.
Dagli Usa e dal Regno Unito, soprattutto, sono arrivate armi anticarro che si sono rivelate molto efficaci sul campo, come per esempio i lanciamissili Javelin. Inoltre, l’esercito ucraino è stato rinforzato anche con l’invio di carri armati T-90, droni e altre armi.
Il generale Pietro Serino (a sinistra)
Ucraina, Zelensky a Putin: “Prevedeva di conquistarci in 72 ore”
Lo stesso presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, ha più volte sottolineato come “la guerra lampo di Putin” sia fallita.
“Secondo i piani del nemico, si prevedeva la conquista dell’Ucraina entro pochi giorni, 48 o 72 ore”, aveva detto il 24 marzo scorso Zelensky a Repubblica.
“Ma la guerra lampo è fallita e l’eroica resistenza degli ucraini, che stanno difendendo la loro terra, le loro case, le loro famiglie, la loro libertà e sovranità, va avanti da ormai un mese. Il nemico è demoralizzato. Durante questo mese, l’esercito russo ha subito maggiori perdite di persone e attrezzature rispetto ai 10 anni di guerra in Afghanistan”, aveva concluso il presidente ucraino.