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Ucraina, l'Italia è al sicuro? Parla il responsabile dei servizi segreti: "La sicurezza assoluta non esiste"

Il responsabile dei servizi segreti, Franco Gabrielli, ha spiegato quali sono i rischi della guerra in Ucraina per l'Italia

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

L’Italia è lontana circa 1.600 chilometri in linea d’aria dall’Ucraina, dove dal 24 febbraio si combatte una guerra cruenta, scatenata dalla Russia di Vladimir Putin. Il nostro Paese è al sicuro? La risposta è arrivata da Franco Gabrielli, sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega alla sicurezza, responsabile dei servizi segreti. Ecco le sue parole.

L’Italia è al sicuro? Risponde il responsabile dei servizi segreti

Franco Gabrielli, sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega alla sicurezza e responsabile dei servizi segreti, è stato intervistato ai microfoni di Quarta Repubblica, programma in onda su Rete 4.

Secondo l’ex capo della polizia, “la sicurezza assoluta non esiste. Ogni volta che chi ha compiti di responsabilità cerca di dare una riconciliante e tranquillizzante rappresentazione della realtà non fa un buon servizio al Paese”.

“Ovviamente – ha aggiunto – c’è un sistema di sicurezza che è fatto dalle forze di polizia, dalle forze armate e dall’intelligence. Prima dell’inizio della guerra, il 24 febbraio, abbiamo scambiato diverse informazioni con i servizi segreti americani, britannici, francesi e tedeschi”.

Attacco al Governo di Israele: cosa è successo

A tal proposito, Franco Gabrielli ha annunciato nel corso dell’intervista che “pochi minuti prima di arrivare qui abbiamo registrato un attacco importantissimo ai siti governativi israeliani, che rappresentano il top della sicurezza”.

“Seppur temporaneamente – ha aggiunto -, l’attacco ha comportato una compromissione di una parte significativa di quei siti”.

Cosa c’entra la Nato con la sicurezza informatica

Gabrielli ha poi spiegato che la Nato, il sistema di alleanza militare all’interno del quale c’è anche l’Italia, “ai 3 domini classici ossia, terra, mare e cielo, ha aggiunto un quarto dominio, che è lo spazio, e poi un quinto dominio, quello cibernetico“.

“Può sembrare una aggiunta che non provoca conseguenze – ha premesso -, ma l’alleanza è un sistema che vive soprattutto della necessità e della possibilità che tutti i Paesi concorrano a salvaguardare i Paesi attaccati. Quindi la Nato considera un attacco militare anche un attacco cibernetico“.

Cosa si rischia, nel dettaglio? “Oggi tutto viaggia attraverso i sistemi informatici: i trasporti, l’energia, la sanità. Si potrebbe ricevere un attacco e non avere energia: è uno degli scenari possibili, su cui si deve lavorare”.

Franco Gabrielli, sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega alla sicurezza, responsabile dei servizi segreti

L’antivirus Kaspersky è russo: siamo al sicuro?

In coda all’intervista, Gabrielli ha parlato anche dell’antivirus russo Kaspersky: “È uno dei più performanti al mondo. Sta sul Mepa, il Mercato elettronico della pubblica amministrazione, dal 2003: ma noi adesso ci poniamo il problema. In Europa nessun Paese, a eccezione dell’Olanda, lo ha bannato“.

L’obiettivo, comunque è quello dell’autonomia tecnologica: “Senza autonomia tecnologica non c’è sicurezza informatica. Se non creiamo una condizione di autonomia non andremo da nessuna parte”.

Che fine ha fatto l’Isis? La risposta di Gabrielli

Infine, una riflessione sull’attenzione mediatica e i pericoli: “Purtroppo siamo abituati a giudicare solo il presente, quello che non è sotto i riflettori pensiamo che sia finito, come Al Qaeda o l’Isis, che continuano a operare in alcune aree del Paese e svolgono una funzione preoccupante”.

Oggi quello che succede in Ucraina è il focus principale, ma non dimentichiamoci del resto. Troppo spesso non ci rendiamo conto che il mondo e le dinamiche continuano a esistere. Il mondo e le sue minacce sono più grandi dell’Occidente”, ha concluso”.

Fonte foto: ANSA
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