Ucciso in piazza a Voghera, il racconto del testimone: nuovi dettagli
Il testimone ascoltato in incidente probatorio ha fornito la sua versione, ma i legali delle due parti l'hanno interpretata diversamente
Sono emersi nuovi dettagli sulla sparatoria a Voghera, dalle testimonianze rilasciate con la formula dell’incidente probatorio. Come riporta l’Ansa, uno dei due ragazzi testimoni, di origine nordafricana, ha mimato fuori dal tribunale la scena della colluttazione tra Yousn El Bossettaoui, la vittima, e Massimo Adriatici, l’ex assessore alla Sicurezza nel comune pavese. Il giovane ha detto: “Era a terra, ha alzato il braccio e ha sparato“.
Secondo la ricostruzione fornita dal testimone, mentre Adriatici era al telefono El Bossettaoui gli si sarebbe avvicinato chiedendogli: “Con chi parli?”. Dopodiché gli avrebbe sferrato un pugno, facendo cadere l’ex assessore a terra. Sulla base di quanto affermato dal testimone, è in quel momento che Adriatici “ha tirato fuori la pistola e ha sparato”.
Sparatoria Voghera, la lettura del legale della vittima
Per il legale della vittima, si tratta ancora di uno “tra i dettagli da chiarire”. Secondo la parte offesa, sarebbe “un omicidio volontario”, perché “si è trattato di una persona che scientemente ha impugnato una pistola”, aggiungendo: “A poca distanza da un bar pieno di avventori e quella del colpo mortale non era certo l’unica possibilità per difendersi: legittima difesa mai!”.
Sparatoria Voghera, la lettura del legale di Adriatici
Il legale della difesa dell’ex assessore, invece, ha fatto sapere all’Adnkronos: “I due testimoni ascoltati con la formula dell’incidente probatorio, la terza teste è rientrata in Romania e non si è presentata, hanno chiarito che c’è stata una piena legittima difesa“.
“Una cosa è certa – ha precisato – il colpo di pistola è partito mentre veniva perpetrata un’altra aggressione da parte di questo ragazzo, il quale dopo averlo fatto cadere a terra avrebbe raccolto qualcosa di indeterminato”.